lunedì 3 settembre 2012

Il fiore del sole e delle lacrime

Ecco un'altro dono della natura: la calendula!!!


Si trova facilmente nei prati incolti o ai bordi delle strade, ed è facilmente individuabile per il suo colore sgargiante e la sua forma a margherita.
Splendido fiore di campo con proprietà officinali indiscutibili, la calendula è un'altra utilissima pianta spontanea che merita di essere approfondita.
La calendula è un'erbacea annuale, biennale o perenne secondo la specie, della famiglia delle Asteracee, originario dell'area mediterranea di Europa, Nord Africa e Medio Oriente.
  
foto dal web
Comprende 12 specie diverse di cui la più conosciuta e diffusa è la Calendula officinalis, coltivata o spontanea fino a 600 metri sul livello del mare.
In Italia si trovano allo stato selvatico anche le specie Arvensis e Suffruticosa.
Si tratta di piante rustiche, adattabili a diversi climi e terreni, e anche se la temperatura preferita va dai venti ai trenta gradi, sono particolarmente ghiotte di sole ed aria, vanno quindi collocate all'esterno alla luce diretta del sole.
foto dal web
Sopporta il freddo e le variazioni climatiche, ma teme i ristagni idrici.
Il colore dei fiori, simili alla margherita, è giallo, arancione intenso, oppure bianco. 
Fiorisce per un lungo periodo, da giugno a novembre.
Il fiore ha caratteristiche di eliotropismo, cioè apre la corolla al mattino sempre rivolta verso il sole e la chiude al tramonto o nelle giornate nuvolose. 
Ha un portamento ramificato e può raggiungere un’altezza di circa sessanta centimetri.
Le foglie lanceolate e appuntite sono pelose e di colore verde chiaro, i frutti sono secchi.
Per incrementare la produzione di fiori è consigliabile eliminare quelli appassiti e concimare con concime liquido universale diluito nell'acqua delle innaffiature.
Si può coltivare anche in vasi, possibilmente grandi per farle sviluppare senza problemi.
La calendula per la sua avversione all'umidità, è un ottimo barometro, perciò se rimane chiuso fino a tarda mattinata, probabilmente pioverà.
Se piantata vicino alle rose o alle piante dell'orto attireranno le coccinelle che vanno ghiotte di afidi.
La pianta della calendula pur essendo molto resistente e non necessitando di particolari cure, può essere vittima degli attacchi di parassiti e mal bianco.
In tal caso procedere immediatamente con trattamenti possibilmente a basso impatto ambientale.
Se l'attacco è da parte degli afidi leggete qui: Rimedi naturali anti afidi
foto dal web


Si tratta di una pianta coltivata anche per scopi officinali, per l'importante contenuto in carotenoidi, flavonoidi, mucillaggini, principio amaro, vitamina C e manganese.
Al contrario di molte altre piante appartenenti alla stessa famiglia, non provoca allergie, irritazioni e non è tossica, rendendola particolarmente versatile all'uso in erboristeria e in omeopatia.
Possiede proprietà antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, lenitive, depurative, diuretiche, toniche, astringenti e antispasmodiche.
I fiori sono usati per preparare tinture ed infusi.
Con un decotto di fiori e foglie si possono alleviare i sintomi di  tosse e raffreddore, o lenire il dolore da punture di insetti, stomatiti e mal di denti.
Grazie agli oli essenziali dei fiori di questa pianta si può combattere l’orticaria, i geloni ai piedi, l'acne, curare i sintomi allergici e attenuare i dolori mestruali.
foto dal web

Nell’antichità i medici usavano la radice per combattere le malattie epatiche e della milza, la depressione e alcuni tipi di paralisi; un decotto di queste radici invece era utile per lavare e disinfettare piaghe ed ulcere.
Dal Medioevo la calendula iniziò ad essere apprezzata, oltre che per le virtù salutari, per insaporire i cibi come sostitutivo dello zafferano.
Carlo Magno la faceva coltivare nei giardini del suo regno.
 

foto dal web


E’ molto utilizzata anche in cosmetica per le sue proprietà decongestionanti ed idratanti.
La pomata di calendula dovrebbe essere a casa di tutti, insostituibile calmante naturale per le lesioni della pelle, le ustioni e le scottature, (come l'aloe) molto indicata anche per la pelle dei neonati per guarire le irritazioni da pannolino.




In cucina, essendo commestibile, si usa per vivacizzare insalate o minestre o decorare piatti; i boccioli se messi sotto aceto sono sostitutivi dei capperi, i petali essiccati servono per aromatizzare le pietanze con un delicato aroma di limone.
La raccolta dei fiori deve essere effettuata dalla primavera all’autunno secondo la varietà e l’essiccazione deve avvenire all’ombra in maniera rapida, per non perdere il potere officinale, e conservati al buio in vasi di vetro o porcellana.

Nel linguaggio dei fiori la Calendula assume un significato particolarmente triste, (dolore e tristezza) perché secondo la mitologia classica Afrodite, la dea dell'amore e della bellezza, addolorata per la morte del suo amante Adone, pianse così amaramente che le lacrime, a contatto con il suolo, si trasformarono in fiori di calendula.
Che storia romantica!!

Il suo nome scientifico deriva dalla parola latina Calendae (primo giorno del mese) che sta a indicare l'abbondante fioritura in quasi ogni mese dell'anno.

Il suo nome volgare in Italia cambia in base alla regioni in cui ci si trova; ecco alcuni curiosi esempi: in Liguria viene chiamata Margaita e Gangian, in Piemonte Fior d'mort, Courtesia e Sitruole, in Lombardia: Fior de San Peder, in Veneto Calendri e Dormioti, in Friuli Madalenis e Purcitis, in Emilia Ganzant, Calandla e Gazan, in Toscana Fior d'ogni mese, Cappuccina, in Abruzzo Garofano di Spagna e infine in Sardegna Fiore de cada mese.

La calendula è conosciuta in tutta la nostra penisola ma è così straordinaria che non se ne parla mai abbastanza!
Io purtroppo non ho ancora avuto occasione di coltivarla, pur conoscendola da anni, ma non tarderò ancora molto!
Se siete interessati a conoscere meglio altre piante spontanee, leggete i post su: Echinacea, Malva , e Ortica  tutte ricche di proprietà officinali straordinarie!


foto dal web

6 commenti:

  1. Magari l'ho vista tante volte ma non sapevo che fosse lei.. proverò a farci caso! Vorrei diventare una brava resdora e cominciare a farmi qualcosa in casa con le puiante officinali.. come sempre i tuoi post sono esaustivi e ispiranti, oltre che utili!
    Buona settimana Ilaria!

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    1. Grazie Lallabel!
      Ispirati pure....
      Buon lunedì e a presto!!!

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  2. Io uso la tintura madre di calendula se ho un problema alle gengive, è eccezionale, ma non sapevo che avesse tutte queste proprietà... e che fosse così bella !!
    Ciao Ila ^_^

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    1. Ciao Ila, grazie per la dritta della tintura, che non conoscevo affatto!
      Un bacione grosso.

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  3. Quante informazioni interessanti! Ovviamente andrò presto a cercarla per coltivarla in vaso :)
    Ne conoscevo le proprietà curative ma in quanto a riconoscimento piante sono ancora a un livello molto basso... e anche gli usi in cucina mi mancavano e mi incuriosiscono molto!
    Brava Ilaria e grazie per questi post, ora vado subito a leggere quello sulla malva ;)
    Un bacio a te

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  4. Post davvero interessante! Ne avevo piantato un cespuglietto in giardino ma che non è sopravvissuto al caldo torrido di questa estate... ritenterò!

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Sarò felice di leggere e replicare quando possibile tutti i vostri commenti!

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