martedì 1 aprile 2014

Principi fondamentali del giardinaggio ecosostenibile


La primavera ormai è completamente sbocciata e chi ama il giardinaggio, ha già ricominciato a praticarlo.

Chi ha la fortuna di aver un giardino ed è sensibile ai problemi ambientali, può fare molto per migliorare la sostenibilità del proprio spazio verde.

 


Per questo motivo, mi sono proposta di riassumere i principi generali per praticare un giardinaggio ecosostenibile.
1 - Coltivare piante rustiche, possibilmente autoctone, che si adattino bene al clima e al terreno della zona in cui si vive, in modo da ridurne la necessità di cure ed il fabbisogno di acqua, di concimi e antiparassitari.
Inoltre coltivare specie diverse aumenta la biodiversità favorendo di conseguenza la presenza spontanea di insetti ed animali.
Molte specie di piante, se messe a dimora con la giusta esposizione, non hanno bisogno di essere irrigate per la maggior parte dell'anno e sono molto resistenti ai parassiti.
La scelta delle autoctone è ampia e va fatta in base al clima della propria zona.
Nella penisola italiana comunque le specie aromatiche e officinali più resistenti sono la lavanda, il rosmarino, l'alloro, l'echinacea, il timo, il tarassaco, la calendula, l'ortica.
Gli arbusti più rustici sono i viburni, le spiree, il sambuco, il biancospino, i cornus e molti altri.
Tra gli alberi sono molto resistenti: i noccioli, i pioppi, gli olmi, l'albero di giuda, i faggi, i castagni.

2 - Coltivare in giardino almeno una siepe di specie rustica, che abbia una buona copertura e resistenza. 
La siepe ha molteplici funzioni, come ho già spiegato nel post dedicato alle più comuni essenze: Sempreverdi per siepi 
Oltre a creare una protezione dagli sguardi indiscreti e un fondale verde che dà struttura al giardino, è un'ottima barriera contro il vento, riducendo l'evaporazione e rallentando la traspirazione delle piante, grazie all'ombra fornita. 
Questo aiuta a risparmiare sui consumi idrici, ed è quindi più sostenibile.
Se in più si utilizzano essenze con foglie dotate di peluria, come ad esempio il nocciolo, le stesse assorbono le polveri sottili presenti nell'aria, con il conseguente abbattimento delle sostanze inquinanti.
Le siepi inoltre danno riparo agli uccellini durante le piogge, gli forniscono bacche durante l'autunno e l'inverno, e rifugi sicuri dove nidificare durante la bella stagione.

3 - Utilizzare prevalentemente concimi di origine organica, come compost, humus, torba, stallatico, cornunghia, cenere di camino, ecc., argomento già ampliamente trattato nel post: I segreti della concimazione.

4 – Fare un uso sostenibile dell'acqua.
Con le giuste abitudini e gli opportuni accorgimenti, si può ridurre drasticamente la quantità d’acqua da dedicare alle piante, specialmente durante la stagione estiva.
Per irrigare nel modo migliore il giardino o l'orto, esistono diversi sistemi automatici, che somministrano la giusta quantità di acqua, e allo stesso tempo fanno risparmiare circa il 50% di questo bene prezioso, rispetto all'innaffiamento effettuato con la canna.
Se ben progettato infatti, il sistema automatico, evita inutili sprechi, apportando l'acqua direttamente alle radici delle piante, senza bagnare le foglie, che in situazioni di eccessiva umidità sono facilmente attaccabili dalle malattie fungine.
Tale impianto andrebbe fatto funzionare durante la notte o nelle prime ore della mattina, in quanto nelle ore più calde della giornata l'acqua somministrata evaporerebbe subito, andando per lo più sprecata.  
Tutte questi suggerimenti in merito all'innaffiamento sono riassunti in: Come e quando innaffiare le piante.
Per fare in modo inoltre, che le piante riescano ad assorbire meglio l'acqua somministrata o quella piovana, si consiglia in primavera di zappettare leggermente intorno al fusto, per rompere la crosta del suolo.
L’aggiunta di pacciamatura alla base delle piante con uno strato di materiale organico, quali corteccia, gusci di frutta secca, paglia, o dischi in fibra di cocco biodegradabili, è un ulteriore operazione atta a limitare l’evaporazione, oltre che a limitare la formazione di infestanti.
Per fare in modo che le coltivazioni in piena terra non si abituino a richiedere troppa acqua, bisognerebbe avere l'accorgimento di metterle a dimora in autunno, in modo da farle radicare durante la stagione invernale senza doverle innaffiare fino alla primavera inoltrata.
Una volta radicate, se non si innaffieranno a cadenze fisse, ma solo quando ne hanno reale necessità, esse di abitueranno a sopportare la sete dei giorni più caldi, senza soffrire troppo e quando giungeranno all'età adulta saranno in grado di accontentarsi della piogge per la maggior parte dell'anno.
Se il risparmio di acqua vi sta a cuore come sta a cuore a me, sappiate che si possono attuare vari sistemi di recupero dell’acqua piovana, bene preziosissimo che non costa nulla ed è senza dubbio migliore di quella dell'acquedotto.
Per maggiori informazioni cliccate qui.

5 - Combattere i parassiti e gli insetti indesiderati con la lotta biologica, preservando quelli utili.
Abolire i pesticidi è il primo passo essenziale per praticare il giardinaggio ecosostenibile.
Per colpa delle alterazioni ambientali provocate da diversi fattori, quali disboscamento, incendi, dissesto idrogeologico, cambiamenti climatici, insetticidi, diserbanti, inquinamento, monocolture intensive, eccessiva urbanizzazione, ecc., alcune specie di insetti si stanno drasticamente riducendo, rischiando addirittura di scomparire.
Le api e le farfalle sono tra le più colpite da questo fenomeno e l'utilizzo nelle campagne di una gran quantità i fertilizzanti chimici, contenenti sostanze tossiche, non giova al mantenimento del loro ecosistema. Vedi: Allarme farfalle!  e Allarme api!

 
Gli insetti danno un contributo essenziale al ciclo vitale del pianeta: impollinano i fiori, nutrono gli uccelli, i pipistrelli e i piccoli mammiferi che popolano i giardini, arricchiscono il terreno, scavano gallerie che migliorano il drenaggio, portano in superficie i minerali di cui si nutrono le piante, tengono sotto controllo le infestanti, funzioni indispensabili all'equilibrio ambientale!
Soprattutto sono un anello insostituibile nella catena alimentare di altri insetti loro predatori, che altrimenti potrebbero diventare un flagello reale per l’uomo.

Il problema è che non si possono eliminare gli insetti indesiderati senza eliminare anche quelli utili, perché gli insetticidi in commercio non sono selettivi.
Le tecniche di giardinaggio sostenibile hanno lo scopo di favorire gli insetti utili, gli impollinatori e quelli che si nutrono di parassiti; per tutelare la loro sopravvivenza, la regola fondamentale è non utilizzare mai prodotti chimici di alcun genere, regola ancora più importante quando le piante sono in fase di fioritura.
Per attirare gli insetti utili è bene coltivare una gran varietà di piante e fiori, che producano nettare, considerando che ne producono di più quelli con fioriture prolungate o continue durante tutta la stagione vegetativa (esempio le annuali), in modo da favorire il continuo susseguirsi di graditi visitatori alati.
Le fioriture estive sono molto efficaci essendo il periodo in cui è attiva la maggior parte delle specie impollinatrici.
Le api sono attirate da una gran varietà di pollini e nettari.
I fiori più ricchi sono quelli dai colori più belli e i profumi più intensi, come la salvia, l'echinacea, la lavanda, il lillà, i crisantemi, l'ibisco, che attirano sia api, che bombi.

Questi ultimi hanno una grande importanza nell'impollinazione, soprattutto sulle colture di pomodori e fragole, perché rispetto alle api risultano più attivi in condizioni di luce scarsa.
Se volete rivedere altre bellissime foto dei bombi cliccate qui

Alcune ricerche hanno dimostrato come in un giardino di medie dimensioni, con la scelta di piante adatte, possano essere attratte fino a 2000 farfalle in un anno, appartenenti a circa 30 specie diverse ed un numero elevato di api.



 Altro insetto la cui presenza è indispensabile in un giardino è la coccinella.

Le coccinelle sono predatrici insaziabili di afidi, i parassiti più comuni delle piante, che in caso di attacchi in massa possono farle deperire in breve tempo, pregiudicando le fioriture. 
Già nello stato larvale sono molto voraci, nell’arco completo della loro vita ogni coccinella mangia migliaia di afidi.
Il lavoro instancabile delle coccinelle, spesso evita i giardinieri di dover trattare le piante con antiparassitari chimici che oltre a non debellare definitivamente i parassiti, inquinano fino a chilometri di distanza trasportati dal vento e dalla pioggia e intossicano gli uccelli che mangiano gli insetti avvelenati.
Durante l'inverno la maggior parte delle coccinelle va in letargo nascondendosi sotto le foglie secche o le cortecce, per poi tornare attiva all'inizio della bella stagione; il mese in cui se ne trovano in abbondanza è maggio, periodo in cui si riproducono.
Io le trovo spesso in stadio larvale e di pupa, tra le foglie del crisantemo coreano, così come vedete nella foto qui sotto o potete leggere nel post Chi cerca trova.
Per preservarle oltre a non utilizzare prodotti tossici, bisogna fare attenzione a non buttarle via insieme alle potature e alle foglie secche in primavera, in modo che possano riprodursi nei nostri giardini.
Negli ultimi anni è diventato possibile acquistare le coccinelle, sia adulte che allo stato di larve, presso consorzi agrari o su vari siti online.
Le coccinelle sono stati i primi insetti ad essere allevati su scala industriale, per essere vendute in variopinte scatoline, da appendere ai rami della pianta da difendere, oppure da liberare sulle chiome degli arbusti assediati dai parassiti, nel periodo tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.
Su diversi siti o presso i consorzi agrari, si trovano in vendita scatole di adulti o di larve di coccinella del tipo Adalia bipunctata,una delle specie più comuni degli habitat della Pianura Padana (la mia zona); così come si trovano diversi tipi di acari ghiotti di cocciniglia cotonosa o di ragnetto rosso, altri temibili parassiti che affliggono le piante in mancanza di giusta aerazione.
Per fare in modo di attirarle nel proprio giardino ecco alcuni esempi di piante perfette:
Timo, calendula, potentilla, tarassaco, crisantemi e ortica (che attira anche una particolare farfalla).

Anche le farfalle sono insetti molto utili spostandosi di fiore in fiore e impollinandoli.
Ecco le essenze che attirano maggiormente le farfalle:
Lavanda, echinacea, ortica, che ne attira una in particolare e il bellissimo albero delle farfalle o buddleja davidii che vedete qui sotto.
Per attirare le farfalle bisogna tener presente che è molto importante l'ubicazione delle piante, che deve essere in posizione soleggiata e per quanto più possibile riparata dal vento.
Esistono in commercio le casette per farfalle, ideate per creare un rifugio sia per il letargo, che per i giorni piovosi e ventosi, dotate di una serie di fessure parallele attraverso le quali le farfalle possono entrare; va posizionata vicino alle piante che attirano le farfalle.

Altri insetti utili sono i sirfidi, famiglia di insetti comprendente oltre 6000 specie, tra cui molte piccole vespe, i cui esemplari adulti si cibano di polline e nettare, mentre le larve si cibano di afidi.
Piantando la calendula vicino alle rose o alle piante dell'orto, si attirano facilmente; anche tra le foglie di timo troveranno il loro habitat ideale.


Se invece coltivate l'orto e avete problemi con le lumache, sappiate che ci sono diversi rimedi naturali per tenerle lontane. Vedi post Rimedi naturali anti lumache.
Questi piccoli esserini sono molto attivi di notte e in condizioni di forte umidità; la sera escono dai loro rifugi sotto le foglie delle piante, i sassi e le siepi.
In commercio si trovano diversi prodotti di origine chimica, che oltre a uccidere le lumache in modo molto brutale, finiscono per essere assorbiti dalle coltivazioni che si vorrebbero proteggere, rendendole tossiche per la nutrizione.
Inoltre i lumachicidi a base di Metaldeide sono altamente tossici e pericolosi anche per i ricci, gli uccellini, le talpe, i gatti e i cani, sia nel caso li ingerissero, sia in caso mangiassero le lumache intossicate.
Nella sua preparazione viene aggiunta della melassa per renderlo molto appetibile, il che non attira solo le chiocciole ma anche gli animali domestici, che possono morirne.
Fate attenzione a non utilizzare queste sostanze, non occorre una soluzione così drastica per risolvere il problema!

Per combattere l'invasione di lumache si può usare ciò che la natura ci offre.

Le lumache infatti evitano di strisciare su sostanze con consistenze per loro fastidiose, che possono quindi essere utilizzate per costruire una barriera intorno all’orto o alla pianta che si vuole proteggere.
 
Le più efficaci a questo scopo sono l’ortica, la senape gialla, il cerfoglio e il crescione.
Se non vi pare una soluzione pratica coltivare o utilizzare le foglie delle piante sopra elencate, un altro efficace metodo è creare una barriera di materiali (assolutamente organici) che impediscano alle lumache di superarla: guscio d'uovo tritati, cenere, sabbia di fiume, segatura, fondi di caffè, crusca, cioè sostanze dalla consistenza polverosa, granulosa o pungente, odiate dalle tenere lumache.
Tenete conto che sono rimedi da rinnovare ogni volta dopo le piogge forti.
Ulteriore accorgimento può essere circondare l'orto con un sottilissimo filo di rame appoggiato sul terreno, che se le povere lumache toccheranno, prenderanno una scossa che le farò desistere.
Un altro metodo che si vede utilizzata soprattutto nei parchi e nei giardini pubblici, è la bottiglia di plastica tagliata a metà e conficcata nel terreno a protezione delle piantine più tenere, appena messe a dimora, da togliere solo quando le piante in questione saranno abbastanza sviluppate e legnose da non attirare più gli animaletti affamati.
Se l’estensione dell’orto e il numero di lumache lo consentono, il metodo più naturale in assoluto è la raccolta manuale.
Una volta raccolte, dotati di guanti e con grande pazienza, si possono portare lontano per dare alle malcapitate la possibilità di sopravvivere in un posto più sicuro, in un parco o un campo, oppure di possono mettere nel compost, senza schiacciarle, dove non rappresenteranno più un pericolo per l'orto, ed attenderanno i resti della lattuga.
Se invece le lumache non vi infastidiscono, sappiate che sono un ottimo cibo per gli altri frequentatori di giardini: uccelli, lucertole, topi, rane, ricci.
Ma veniamo al flagello dei giardinieri, gli afidi, i parassiti più comuni, detti anche pidocchi delle piante, che si nutrono succhiando la linfa delle piante e possono causarne il deperimento.
Possono essere di diversi tipi e possono presentarsi di colore verde, nero, grigio o rosato.
 

Esistono anche in questo caso diversi metodi naturali per allontanarli senza fare troppi danni agli insetti utili che non vogliamo colpire.
Eccone alcuni, elencati anche nel post Rimedi naturali anti afidi:
  • Eliminare manualmente gli afidi con uso di guanti se non sono ancora troppo numerosi.
  • Con un getto d’acqua piuttosto forte tentare di togliere tutti gli animaletti anche sulla pagina inferiore delle foglie.
  • Spruzzare su tutta la pianta una miscela di acqua con sapone di Marsiglia (circa 20 cc di sapone per litro d'acqua)
  • Tagliare la parte colpita, solitamente l'apice della pianta e gettarla senza riappoggiarla nel giardino.
  • Irrorare le parti colpite con macerato di ortica o di assenzio, di peperoncino o di aglio. L'allicina contenuta nell’aglio, ad esempio, è un potente antifungino, oltre ad avere un’azione repellente nei confronti di acari, afidi e tignole.
    Il modo più semplice per usarlo è tritarlo finemente e miscelare circa un etto di aglio a 10 litri d’acqua, lasciandoli macerare per circa tre giorni, per poi irrorare la pianta e sul terreno sottostante evitando le ore più calde.
    Si può anche filtrare per utilizzare un vaporizzatore per riuscire a bagnare anche la parte inferiore delle foglie. 
La tempestività è fondamentale per la riuscita dell’intervento, prima vi accorgerete dell'attacco e maggiore sarà la probabilità di successo dei metodi naturali.

Anche le zanzare sono un fastidio per chi vuole godersi il giardino.
Un aiuto può essere dato dalla catambra, definita anche pianta antizanzare, per la sua efficace azione repellente, per un paio di metri nelle sue vicinanze.
Per maggiori informazioni leggete il mio post sull'argomento: La pianta antizanzare.


L'altra idea attenta all'ambiente è l'installazione di batbox per i pipistrelli, che divorano migliaia di zanzare a notte.
Esistono però molte altre piante di facile reperimento che hanno un effetto repellente sulle zanzare comuni e tigri.
In particolare sul balcone, dove lo spazio è più ridotto, l'azione di queste essenze repellenti si rivela più efficace che in giardino, soprattutto se si crea una barriera tutt'intorno.
Essendo per la maggior parte piante aromatiche, oltre a contenere essenze insettorepellenti, sono anche gradevoli all'uomo da annusare.
Una delle piante comuni più efficaci è il basilico, ma anche il rosmarino, la lavanda, la salvia, la citronella, il limone, il cedro atlantico, l'eucalipto, la menta, la lantana, il geranio, svolgono la stessa utilissima funzione.
La prevenzione agevolerà la lotta stagionale alle zanzare, eliminando le condizioni che favoriscono la loro presenza e riproduzione.
  • Eliminare o svuotare ciò che contiene acqua, sottovasi, tombini, bacinelle, innaffiatoi, dove le zanzare possono depositare le uova. L'olio di neem è un ottimo larvicida, bastano poche gocce nelle acque stagnanti del giardino, sottovasi, grondaie e pozzetti, per impedire che le larve si sviluppino allo stadio di zanzara.
  • Bonificare laghetti, fontane, abbeveratoi con un larvicida ad esempio il batterio Bacillus Thuringiensis, in forma di pastiglia ha un impatto ambientale pari a zero ma impedisce la riproduzione degli insetti per 15 giorni.
  • Anche i laghetti artificiali, i piccoli stagni, le vasche e le fontane sono utili nella lotta biologica, perché attirano i predatori naturali di zanzare e di larve, come libellule, rospi, rane, girini, oppure mettere pesci rossi, grandi divoratori di larve.
Per i bambini dopo i due anni, si può ricorrere a un rimedio omeopatico, il Ledum palustre, efficace repellente naturale.
La natura ancora una volta fornisce gli strumenti per difenderci.
Troverete maggiori informazioni sull'argomento nel post: Zanzare che tortura!

Anche per le malattie fungine delle piante esistono diversi rimedi naturali.
La ticchiolatura, anche conosciuta come macchia nera, è una malattia fungina che colpisce alcune piante ornamentali e da frutto, in particolare la rosa, il cotoneaster, il biancospino, la piracanta, il salice, il melo, il nespolo, e molti altri.
Si sviluppa soprattutto in presenza di un clima particolarmente umido e con scarso ricircolo d’aria, ad una temperatura di 24-25°C.
Gli attacchi di ticchiolatura avvengono in prevalenza in primavera e in autunno, ma possono succedere anche in estati piovose e afose.
La malattia colpisce soprattutto le foglie, che si ricoprono gradualmente di macchie scure, piccole ed isolate all'inizio, ma che diventano in breve tempo sempre più fitte, fino a scurire completamente la foglia e a farla seccare e cadere.
Dalla pagina superiore della foglia, la malattia fungina si propaga velocemente anche alla pagina inferiore per poi attaccare i rami più esili, e poco dopo quelli portanti fino a contaminare l'eventuale frutto, che si deforma e marcisce.
Se l’attacco è in fase avanzata si può arrivare alla completa defogliazione della pianta e al suo indebolimento, fino alla riduzione dello sviluppo vegetativo e della fioritura.
Questo
fungo si propaga rapidamente da una pianta all'altra, è quindi bene intervenire rapidamente non appena si notano i sintomi, per preservare le piante ancora sane.
Questo tipo di fungo sopravvive all'inverno, come spora, nelle foglie che cadono in terra.
Vi consiglio una ricetta casalinga come rimedio naturale contro la ticchiolatura:
Miscelare in un secchio: 3 litri e mezzo di acqua, 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio, 3 gocce di detersivo per piatti, trasferire il preparato in uno spruzzatore e irrorare su tutte le parti della pianta; si può ripetere dopo un paio di settimane in caso di protarsi dei sintomi.
La miglior cura contro la ticchiolatura comunque è la prevenzione, che si effettua con una adeguata potatura delle piante soggette a questo tipo di problemi, per far circolare meglio l'aria tra i rami.
Inoltre è opportuna la rimozione delle foglie e dei frutti infetti caduti sul terreno, avendo cura di distruggere tutto il materiale raccolto.
Aiuta la prevenzione di tutte le malattie fungine un'adeguata esposizione ed irrigazione, effettuate in modo che la pianta abbia un buon drenaggio, che eviti pericolosi ristagni.
Se si ha la cautela di irrigare il giardino nelle prime ore della mattina, anziché la sera, le foglie non rimarranno bagnate a lungo, evitando l'insorgere del problema.
Ovviamente, come già detto prima, è bene non bagnare le foglie durante l'irrigazione manuale, ma direzionare il getto sulle radici.
Se nonostante le precauzioni, le piante vengono attaccate da malattie fungine, utilizzate sistemi totalmente naturali, come infusi o decotti a base di equiseto o di ortica, efficaci anche contro la peronospora, altro pericoloso fungo che attacca le coltivazioni.
Se questi non funzionano, la soluzione comunemente usata dagli agricoltori è il trattamento con poltiglia bordolese o verde rame, da effettuarsi in fase di riposo vegetativo, che danno ottimi risultati e sono ammessi in agricoltura biologica, tenete conto però di non usare questi prodotti sulle piante in fase di fioritura, perché nuocereste comunque agli insetti impollinatori.

6 – Ultimo, ma non meno importante comportamento sostenibile, è riciclare attrezzi o contenitori usati per invasare i fiori e le piante, sia per risparmiare, ma soprattutto per gettare meno oggetti nei rifiuti.

Senza contare che, se si ha un po' di creatività, ci si può anche divertire!


16 commenti:

  1. Ciao Ilaria, felice di leggerti...

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  2. bentornata!!!!!! auguri!!!!

    RispondiElimina
  3. Il tuo blog lo leggo sembre con piacere: i argomenti sono interessanti e le foto sono splendide!

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  4. molto interessante questo post!
    Mi unisco ai tuoi followers, come te amo la natura e gli animali :)

    RispondiElimina
  5. Complimenti, un blog davvero interessante.

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  6. Amo anche io la natura e l'arte, oltre alla moda :)
    Bel blog!!
    Paolo

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  7. Ilaria, sei sparita....
    Non avrai abbandonato il blog, vero? tutto bene?
    un abbraccio
    chiara

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  8. Finalmente un blog interessante!!… Ho pensato te per il Liebster Award, un premio assegnato dai blogger ad altri blogger che scrivono cose interessanti come te! Se lo accetti questo è il link
    http://lacameraverde.blogspot.it/2014/06/liebster-award-il-premio-dai-blogger.html
    Continua a scrivere! A presto
    Barbara

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  9. Complimenti! Un ottimo, interessante ed utilissimo blog!!!!!!
    Brava! :)

    Barbara

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  10. Ciao Ilaria, adoro il tuo blog, le tue incantevoli foto, i tuoi fiori e gli splendidi insetti che passano per il tuo giardino.. Sono un amante della natura, e mi piacerebbe poter contribuire alla propagazione delle farfalle e delle api.. Ma non capisco in cosa sbaglio.. Ho acquistato da poco una buddleja, ed ho 3 gerani rossi.. Non capisco però come mai nei miei paraggi le farfalle non ci sono.. Arrivano api, bombi, calabroni sulla buddleja, ho visto persino il passaggio della sfinge colibrì... Ma delle farfalle non c'è traccia... Cosa mi consigli?

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  11. Ilaria, sei sparita... Tutto bene? Torna, che manchi tu e mancano i tuoi interessanti scritti (sia qui che su Twitter)!

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  12. Complimenti per il tuo blog che trovo interessantissimo, spero di rileggerti presto, ho bisogno dei tuoi utilissimi consigli per il giardino che sto progettando che vorrei coltivare senza prodotti chimici, Silvia

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  13. Ilaria, guarda che inizio a preoccuparmi davvero... E' troppo tempo che non dai più tue notizie... Spero vada tutto bene!

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Sarò felice di leggere e replicare quando possibile tutti i vostri commenti!

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