Chi crederebbe che siamo già a fine ottobre a sentire il piacevole tepore di questi giorni?
In realtà quasi ogni anno in questo periodo, compreso tra metà ottobre e i primi giorni di novembre (variabile secondo la latitudine), le temperature tornano ad essere gradevoli, nonostante sia già autunno inoltrato.
Si tratta di un fenomeno meteorologico conosciuto nei paesi di lingua anglosassone come Indian Summer.
L'espressione "estate indiana" deriva dal Nord America e trae origine dalla storia dei nativi americani, che approfittavano di questo momento dell'anno per terminare i raccolti, da mettere al riparo prima dell'arrivo dell'inverno.
Nell'area degli Stati Uniti chiamata New England proprio durante l'Indian Summer, per circa due settimane, si può ammirare l’emozionante fenomeno naturale del foliage, (ve ne ho parlato lo scorso autunno) durante il quale le foglie di migliaia di alberi, per la maggior parte aceri, diventano un’esplosione di colori accesi, prima di cadere.
Gli scenari creati dalla luce che penetra tra le foglie colorate degli alberi, il cielo azzurro, e i prati verdi, sono e sono stati continua fonte di ispirazione per musicisti, pittori, registi e poeti. "Indian summer" è infatti il titolo di una bellissima poesia di Emily Dickinson e di una delle primissime canzoni dei The Doors.
Hanno lo stesso titolo anche tantissimi quadri, come quello dell'impressionista francesce Gignoux, e quello dell'astrattista californiana Nunn.
Anche la cinematografia americana ha prodotto molto sull'argomento.
Qui in Italia lo stesso periodo dell'anno è conosciuto come “Estate di San Martino” ed è collegato alla leggenda di San Martino di Tours.
Tal Martino, di origine ungherese, allora ufficiale dell’esercito romano, pare che divise in due il proprio mantello per coprire un mendicante infreddolito lungo la strada.
La leggenda narra che il Signore lo ricompensò concedendo un clima mite e temperato, nonostante l'inverno fosse imminente.
Martino, diventato poi Vescovo di Tour e santificato dopo la morte, visse nel IV secolo, e fondò il primo monastero databile in Europa.
Per la sua opera di evangelizzazione, diventò popolarissimo in tutto il continente, dove migliaia di villaggi e paesi portano il suo nome.
Il giorno di San Martino cade l’11 Novembre.
Un tempo in tal giorno era usanza rinnovare i contratti agricoli che giungevano a scadenza e, se non erano stati rinnovati, i contadini dovevano trasferirsi in un'altra fattoria; da qui deriva il detto “fare San Martino", che in molte regioni è sinonimo di «traslocare».
In questo periodo nelle campagne si testano le attività di vendemmia e si assaggia il vino nuovo, che tradizionalmente si abbina alle caldarroste (che buone!).
Questa tradizione è celebrata in una poesia di Giosuè Carducci: “San Martino” appunto.