Qualche giorno fà purtroppo è successo quello che temevo!
Uno storno nato da poco è caduto dal tetto nel giardino!
Sul tetto di casa ci sono parecchi nidi di storno; ho visto io stessa gli storni mentre li costruivano un paio di mesi fà, portando foglie e rametti nel becco e li vedo ogni giorno cercare insetti nel prato.
Purtroppo uno degli inconvenienti di questa stagione e che i piccoli possano cadere dal nido, nel tentativo di volare, o per il vento o perché troppo vicino alla parte scendente del tetto.
Può capitare quindi che ... piovano uccellini!
Ho atteso qualche giorno per raccontarlo perché mi dovevo riprendere dall'ansia che ho provato per la salute del piccolo e dalla tristezza per il successivo distacco.
Purtroppo uno degli inconvenienti di questa stagione e che i piccoli possano cadere dal nido, nel tentativo di volare, o per il vento o perché troppo vicino alla parte scendente del tetto.
Può capitare quindi che ... piovano uccellini!
Ho atteso qualche giorno per raccontarlo perché mi dovevo riprendere dall'ansia che ho provato per la salute del piccolo e dalla tristezza per il successivo distacco.
Il nidiaceo di storno non essendo ancora in grado di volare sarebbe stato in pericolo per il gran caldo e i vari gatti randagi della zona, oltre al fatto di non essere capace di cacciare insetti per cibarsi.
Per tutto il tempo trascorso da quando l'ho raccolto sulla fioriera dove era atterrato, fino alla mattina successiva, la mamma lo cercava e lo chiamava con un canto disperato che mi straziava il cuore.
Purtroppo non sapevo come fare per restituirglielo....il tetto è irraggiungibile, se non volando, ma il piccolo faceva solo piccoli balzi.
Purtroppo non sapevo come fare per restituirglielo....il tetto è irraggiungibile, se non volando, ma il piccolo faceva solo piccoli balzi.
Guardate quant'è carino il tenerissimo storno nato da poco, e come mi guardava da dentro la sua casetta temporanea!
Quel pomeriggio c'erano 38 gradi in quel di Parma ed ero preoccupatissima che il piccolo soffrisse, quindi ho cercato di prendere subito in mano la situazione seguendo le indicazioni della Lipu appena pubblicate sul mio post: Come aiutare gli animali selvatici in difficoltà
(Forse me la sono tirata?)
L'ho messo dentro una scatola bucherellata e rivestita di carta (la prima cosa che ho trovato è stato un volantino dell'esselunga), al fresco e all'ombra in casa, poi gli ho preparato una miscela da bere con acqua, un pizzico di zucchero e una macinata di sale.
Non avendo in casa siringhe da utilizzare senza ago, ho semplicemente bagnato un foglio di carta da cucina con la miscela rimineralizzante faidatè e strizzandola gli ho fatto cadere le gocce nel becco.
Il piccolo storno per fortuna apriva spesso il becco quando vedeva la mia mano arrivare dall'alto, così si è fatto nutrire senza problemi.
Facendo tesoro degli avvertimenti della Lipu, li ho messi in pratica come meglio potevo.
Appena la situazione posizionamento e primo soccorso mi è sembrata sotto controllo ho telefonato al centro Lipu di Parma per chiedere conferme sul da farsi.
Gli addetti mi hanno rassicurato dicendomi le cose che mi aspettavo di sentire: metterlo in una scatola con fori di aerazione, dargli da bere acqua con poco zucchero e dargli da mangiare carne cruda o insetti nell'attesa di poterlo portare al centro di recupero.
Essendo a corto di insetti ho scongelato della carne macinata e gliel'ho data a piccoli pezzettini cercando di mettergliela bene in gola, in modo da rendere più facile la deglutizione.
Ricordavo le foto viste sul web degli storni adulti che nutrono i nidiacei inserendo il cibo bene in profondità grazie al lungo becco appuntito.
In effetti ha funzionato e sono riuscita a fargliene mangiare un bel pò.
In questa foto si capisce quanto il piccolo storno fosse offeso, per non dire incavolato nero per lo shock di essere stato scaraventato dal morbido nido nel difficile mondo esterno, così senza nemmeno un preavviso!
Povera creature, lo sarei anch'io!
Il piccolo storno per fortuna apriva spesso il becco quando vedeva la mia mano arrivare dall'alto, così si è fatto nutrire senza problemi.
Facendo tesoro degli avvertimenti della Lipu, li ho messi in pratica come meglio potevo.
Appena la situazione posizionamento e primo soccorso mi è sembrata sotto controllo ho telefonato al centro Lipu di Parma per chiedere conferme sul da farsi.
Gli addetti mi hanno rassicurato dicendomi le cose che mi aspettavo di sentire: metterlo in una scatola con fori di aerazione, dargli da bere acqua con poco zucchero e dargli da mangiare carne cruda o insetti nell'attesa di poterlo portare al centro di recupero.
Essendo a corto di insetti ho scongelato della carne macinata e gliel'ho data a piccoli pezzettini cercando di mettergliela bene in gola, in modo da rendere più facile la deglutizione.
Ricordavo le foto viste sul web degli storni adulti che nutrono i nidiacei inserendo il cibo bene in profondità grazie al lungo becco appuntito.
In effetti ha funzionato e sono riuscita a fargliene mangiare un bel pò.
In questa foto si capisce quanto il piccolo storno fosse offeso, per non dire incavolato nero per lo shock di essere stato scaraventato dal morbido nido nel difficile mondo esterno, così senza nemmeno un preavviso!
Povera creature, lo sarei anch'io!
Sempre con il pennuto spaventato vicino a me nella sua scatola, mi sono messa a cercare in rete le informazioni sulle quantità di cibo e acqua necessarie, così ho scoperto che i nidiacei devono mangiare spessissimo, ogni ora circa, infatti pare che un uccello adulto porti prede al nido circa 1200 volte al giorno!
E allora via, ho ricominciato con ciccia e acqua, dopo aver girato il volantino già pieno di bisognini....
E allora via, ho ricominciato con ciccia e acqua, dopo aver girato il volantino già pieno di bisognini....
Il piccolo dopo aver abbondantemente mangiato per un pò si è messo tranquillo e io anche.
Nell'attesa di poter fare qualcosa in più e che tornasse Francesco e trovasse la sorpresa, gli ho scattato qualche foto perché era troppo carino... ma anche per documentare l'avventura per gli amici del blog!
Verso le sette di sera, quando l'insopportabile caldo è calato e mio marito è arrivato a casa, con il suo aiuto abbiamo posizionato la delicata scatola in mezzo al prato, e ci siamo allontanati di qualche metro, solo per capire se la madre sarebbe venuta a cercarlo per cibarlo.
Purtroppo dopo pochi secondi abbiamo capito che la mossa si è rivelata sbagliata e pericolosa.
Appena appoggiata la scatola il piccolo è riuscito ad uscire dalla scatola facendo dei balzelli, andando a nascondersi sotto la siepe di photinia, con il rischio di non riuscire più a recuperarlo, lasciandolo in balia del destino, della notte ....e dei gatti.
Per fortuna l'abbiamo riacchiappato con tanta fatica e tanta apprensione.
La speranza di farlo nutrire dalla madre è stata accantonata e l'abbiamo riportato in casa.
La sera è passata tranquilla, continuando ogni ora con l'alimentazione fino all'arrivo del buio.
La speranza di farlo nutrire dalla madre è stata accantonata e l'abbiamo riportato in casa.
La sera è passata tranquilla, continuando ogni ora con l'alimentazione fino all'arrivo del buio.
La notte invece è passata insonne (almeno per me) tra la preoccupazione che fosse spaventato, avesse caldo, fame, sete, non dormisse, e il dispiacere per doverlo portare lontano dalla madre e da dove è nato!
Il giorno dopo, anche se distrutta, ho caricato la preziosa scatola in macchina e l'ho portata alla sede Lipu di Parma, in cui qualche esperto se ne sarebbe occupato.
Ho saputo dalla sede di Parma che per gli storni, i merli, le gazze, le tortore, i corvi e le cornacchie bisogna rivolgersi al Centro Recupero Fauna Selvatica di San Polo d'Enza in provincia di Reggio Emilia.
Pare che da quando non esiste più il centro di recupero in Provincia di Parma per questo tipo di uccelli bisogna contattare il responsabile del centro di S. Polo d'Enza al numero 339 4053723.
Alla fine l'ho lasciato alla sede di città dove mi hanno promesso che avrebbero contattato l'incaricato per il ritiro.
Pare che da quando non esiste più il centro di recupero in Provincia di Parma per questo tipo di uccelli bisogna contattare il responsabile del centro di S. Polo d'Enza al numero 339 4053723.
Alla fine l'ho lasciato alla sede di città dove mi hanno promesso che avrebbero contattato l'incaricato per il ritiro.
Mi hanno anche informato che chi trovasse un rapace in provincia di Parma deve far riferimento al Centro Recupero Animali Selvatici del Parco dello Stirone, telefonando al numero 339 6302762 oppure al 0524 588683.
Per i rondoni, le rondini e i piccoli insettivori, come le cinciallegre e i pettirossi rivolgersi alla Sig.ra Cellina Codaglio al numero 333 9373984, che li alleva con dedizione in zona Parma Ovest ed è felice di aiutare questi poveri uccelli in difficoltà.
Per tutte le persone che non sono della mia zona troverete l'elenco dei centri di recuperi nel post prima citato o più velocemente cliccando qui
Una cara amica e lettrice del blog mi ha chiesto aiuto proprio il giorno dopo la mia avventura perchè aveva trovato un nidiaceo di rondone, così le ho dato il numero della signora Cellina la quale da allora si occupa del piccolo.
Mi ha raccontato che quando è arrivata presso il centro lo sfortunato rondone è stato accolto con un bacio!
Ora sono tranquilla e so di aver fatto la cosa giusta!
Per i rondoni, le rondini e i piccoli insettivori, come le cinciallegre e i pettirossi rivolgersi alla Sig.ra Cellina Codaglio al numero 333 9373984, che li alleva con dedizione in zona Parma Ovest ed è felice di aiutare questi poveri uccelli in difficoltà.
Per tutte le persone che non sono della mia zona troverete l'elenco dei centri di recuperi nel post prima citato o più velocemente cliccando qui
Una cara amica e lettrice del blog mi ha chiesto aiuto proprio il giorno dopo la mia avventura perchè aveva trovato un nidiaceo di rondone, così le ho dato il numero della signora Cellina la quale da allora si occupa del piccolo.
Mi ha raccontato che quando è arrivata presso il centro lo sfortunato rondone è stato accolto con un bacio!
Ora sono tranquilla e so di aver fatto la cosa giusta!
Se vi dovesse capitare seguite questi accorgimenti di primo soccorso e ricordate che non sono regole per l'allevamento, ma solo per le prime ore di emergenza, fino all'arrivo al centro di recupero di zona, che dovete contattare prima possibile.
Evitate di far soffrire ulteriormente l'uccellino già molto traumatizzato dalla situazione e non lasciatevi prendere dall'idea di poterlo tenere in gabbia come un canarino, perché gli uccelli selvatici non possono essere costretti in cattività, ma devono vivere in libertà nella natura.
Per informazioni più dettagliate sullo storno cliccate qui: L'uccello dalle uova azzurre
Per me è stata un'esperienza triste, ma emozionante e intensa, che ha lasciato un segno indelebile nei miei ricordi.
Non dimenticherò mai il piccolo storno che anche se solo per pochi istanti ho contribuito ad avviare verso la vita!
Ila !!!!!!
RispondiEliminaAiuto che carino povero piccolo !!!!
Che brava che sei stata ^_^
Mitica Ila !!!!!
TENERISSIMO!!! con quegli occhietti poi...Buona Domenica Cara Ilaria ^_^ e grazie per i Tuoi importanti consigli...
RispondiEliminaa me non sembra uno storno...i piccoli di solito hanno il piumaggio tutto nero senza macchie bianche...
EliminaCara Ilaria, donne con l'amore per gli animali come te ce ne devono essere davvero poche! Mi sono emozionata nel leggere tutta di un fiato la favola di questo uccellino...Sei stata la seconda mamma per lui e devi essere fiera di te per aver compiuto quel che di meglio avresti potuto fare per lui....chissà magari tra qualche tempo un uccellino si poserà sul tuo balcone e canticchiando ti saluterà in un modo particolare...ebbene forse quel canto sarà per ringraziarti per tutto l'amore che le hai dato! grande Ilaria!!!
RispondiEliminaSara, così mi fai piangere!
EliminaCredo di aver fatto solo quello che si doveva fare.
Però ci ho lasciato un pezzettino di cuore...
Spero tanto che non abbia sofferto troppo e che possa volare libero e felice.
Ciao a tutte amiche care.
Buona domenica.
Cara Ilaria ,sono un italiano che ha famiglia in Polonia,precisamente a Wejherowo in Prov. di Gdańsk (Danzica)...non ci crederai ma da 3 giorni ho 4 storni che sono caduti dentro il cornicione dell'acqua della ns. casa.
EliminaHo dovuto recuperarli con molta difficolta' estraendoli nella parte sottostante.
Mangiano tanto e stanno bene.
Provero' a farli diventare grandicelli e poi a farli volare.
luiscap@op.pl
Ahora es muy normal encontrarse algun polluelo caido de algun nido.espero le puedas sacar adelante.Saludos
RispondiEliminaChe dire, te la sei proprio tirata! La cosa positiva è che sapevi esattamente cosa fare. Il piccolo sarà anche caduto....ma in piedi!Non poteva sperare in una bird-sitter migliore;)
RispondiElimina;) Benvenuta nel club dei soccorritori di pennuti!
RispondiEliminaQua un rondone, un uccello estremamente specializzato per il volo. Era esausto, l'avevo tirato fuori da una grata che copriva la canalina derivante da una grondaia, così mi si è addormentato letteralmente in mano.
http://zoropsis.files.wordpress.com/2012/06/dscn0098.jpg
Ma che tenerezza il rondone addormentato!
EliminaIo non li ho mai visti da vicino, spero non cadano nel mio giardino, però!
Ciao a tutti i commentatori.
Che belle queste foto!! quasi meritano un ingrandimento!!
RispondiEliminaE'stato proprio bravo questo piccolo storno ad aprire bene il becco per mangiare... il rondone che ho raccolto si faceva pregare un sacco anche solo per bere.. meno male che sei risciuta a darmi il contatto della Sig.ra Cellina così ora riesce a nutrirlo correttamente...
A presto!!!
Tutti questi uccellini ci fanno davvero penare!
EliminaSono contenta di poter essere stata utile.
Ciao Cla, a presto.
Sei stata molto brava. Fanno una tenerezza quando sono così piccoli. Hai sostituito egregiamente la sua mamma. Gli hai dato un nome? Baci
RispondiEliminaGrazie cara, ho solo applicato le indicazioni Lipu, però con tanto amore;)
EliminaL'ho chiamato con un nome simpatico diminutivo di un nomignolo con cui chiamo mio marito.... ma non ve lo dico!
Ciao Peonia, se ti capita di trovare un uccellino ora sai cosa fare!
Ila, che avventura!!! Immagino come sarai stata in ansia ... comunque riesci sempre a fare la cosa giusta, brava davvero! Ma gli hai lasciato il volantino dell'Esselunga??! Così almeno si compra quello che gli piace ;-)
RispondiEliminaCiao Michi, bentornata!
EliminaIl volantino è rimasto nella scatola con lo stornino... ma non sa ancora leggere povero piccolo...;-)
Mettiti in parti con i post che ti sei persa mi raccomando!
Bacio
Che avventura! Capisco bene come ti sei sentita, lo scorso settembre io ho fatto "da balia" a due riccini ancora da svezzare, prima di portarli alla Lipu di Ferrara... è un'esperienza meravigliosa che lascia il segno, c'è sempre un pò di tristezza nel distacco dopo essersi prese cura di una vita in pericolo... ma c'è anche la gioia di sapere che in quel momento abbiamo fatto la differenza. Auguro il meglio a questo storno e sei stata bravissima!
RispondiEliminaMo cariii.... due piccoli ricci... che amore!
EliminaSei bravissima anche tu cara Silvia!
Hai letto in - Attenti ai ricci - che anche noi abbiamo "salvato" un piccolo riccio caduto in un pozzetto del giardino?
Tenerlo in mano un attimo con il cuoricino che batteva forte forte è un'esperienza tenerissima e ineguagliabile.
Un bacione e buona domenica.
Sei stata bravissima, (bellissime le immagini!!!) devo dire utilissime le informazioni, io non avrei saputo come muovermi...
RispondiEliminaHo un dolcissimo ricordo dello stornino!
EliminaA qualche mese di distanza, chissà quanto è sresciuto e se sta bene....
Ora se dovesse capitare a casa tua sai come fare, Lolle.
Buon weekend!
Ciao, tenera e commovente la storia del piccolo storno.
RispondiEliminaSono capitata per caso nel tuo blog cercando informazioni sulla fotinia. Da un paio di anni ho un piccolo giardino nella zona del lago di Como e finalmente posso soddisfare il mio desiderio di... giardinaggio. Mi piacerebbe fare anche un orto ma, vivendo e lavorando a Milano, potrei occuparmene solo nel fine settimana. Ho anche messo una casetta per pipistrelli ma fino ad ora e' rimasta "sfitta" nonostante ne abbia visti parecchi. Hai esperienza in merito?
Grazie.
Ciao Giulia, benvenuta e piacere di conoscerti!
EliminaMi fa piacere sentire che stai per realizzare i tuoi sogni di appassionata di orto e giardino, io sono sicuramente più ferrata sulle piante ornamentali che non sulle colture orticole, ma amo la natura in generale e la vita all'aria aperta (allergia permettendo).
Per quanto riguarda le batbox ne ho appesa una anch'io, come puoi leggere e vedere nel post: "Ecco la mia batbox" del marzo 2012, ma non sono riuscita a capire se è stata utilizzata. Spero proprio di si!
Se ti piacciono anche gli uccellini, hai visto come sono belle le mie casette?
Clicca su: Aspettando nuovi inquilini, di marzo scorso.
Una ospita già una nuova famiglia e spero di documentare presto con foto.
Le devi mettere assolutamente anche tu nel tuo nuovo giardino!
Ciao, a presto, seguimi se riesci.
Sono una vecchietta imbranatissima con il computer, ma ho fatto dell'ecologia la mia religione. Vivevo a Venezia e un pomeriggio estivo, in Campo Nazario Sauro, mi ritrovo ai piedi un giovane rondone. Un signore, più pratico di me, gli toglie subito tre zecche e me lo consegna. Lo porto a casa, lo metto in una gabbia per gatti, lo nutro secondo le indicazioni del mio veterinario per rinforzarlo quanto più possibile e al terzo giorno contatto una conoscente che abita nel campo a un piano piuttosto alto. Vado con il rondone, in tarda serata e lascio a terra un'amica col compito di raccogliere il poverino, nel caso non riuscisse a prendere il volo unendosi ai suoi compagni. Lo lancio verso l'alto con tutte le mie forze e lo vedo sforzarsi, ma perdere quota e in quel momento (a raccontarlo mi vengono sempre i brividi, anche se sono passati parecchi anni) due rondoni sbucati da non so dove, lo affiancano, lo prendono praticamente in mezzo e lo portano in alto. Il tutto sarà durato forse 10 secondi. La mia amica da terra non ha visto niente, ma per me è un ricordo entusiasmante.
RispondiEliminaHo scoperto questo sito (si dice così?) perché cerco un sistema assolutamente ecologico per liberarmi dalle mosche, dato che ora vivo, felicissima, in campagna. Ne proverò un paio, perché voglio solo allontanarle e non ucciderle. Grazie dei suoi consigli e buon lavoro.
Ermione
Ciao Ermione, (diamoci del tu) la storia che hai raccontato è stupenda!!!!
EliminaLa natura è davvero una scoperta continua...
Pensa che proprio 10 minuti fa ho trovato un altro piccolo storno!
Ieri pensavo che l'anno scorso è successo in questi giorni ed ecco che di ritorno dal lavoro me ne ricapita un altro, più piccolo ancora, davanti alla porta di casa.
Spero di riuscire a salvarlo.
Gli ho dato un pò d'acqua e un pò di pollo, ma sembra molto debole e sono molto preoccupata.
Appena apre la Lipu glielo porto.
Grazie di aver condiviso la tua storia nel mio blog!
Un bacione e a presto.
P.s. In bocca al lupo con le mosche!
Cara Ilaria, grazie della tua gentile risposta, solo un appunto, se mi posso permettere. Ho messo al bando l'augurio "in bocca al lupo" perché vi si risponde con un "crepi" e non trovo alcuna valida ragione per augurare a nessuno di crepare, tanto meno a un povero lupo. Auguro sempre "buona fortuna" e se qualcuno è superstizioso, tanto peggio per lui!
RispondiEliminaHo visto che sei di Parma e questo ci unisce: mio padre, che come età era abbondantemente mio nonno, era di antica famiglia parmense e ho ereditato la lingua salace e il gusto per le battute. Non attacco mai per prima, ma chi mi stuzzica... ha poi delle sorprese.
Ho cominciato a mettere pepe nella base di un lampadario (da sotto non si nota) e ti terrò informata.
Tanti auguri a te e allo storno.
Ancora grazie. Ricambio il bacione.
Ermione