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sabato 15 giugno 2013

La spirea fiammante

È il momento di rendere merito alla spiraea japonica Gold Flame, arbusto a foglia caduca, la cui peculiarità è la colorazione del fogliame.
Tutte le spiree sono belle, la maggior parte per la rigogliosa fioritura, ma questa per me ha un fascino tutto suo, motivo per cui l'ho scelta per il mio giardino.
La caratteristica che più mi ha attira di questa pianta i colori spettacolari delle foglie!



Le foglie di questa spirea a fioritura estiva, piccole e di forma appuntita, cambiano colore nel corso delle stagioni, passando dal rosso-arancio delle giovani foglie primaverili, virando dalll’arancione al giallo-verde acido in estate, fino al color rame in autunno.

Spirea Gold Flame a maggio
Si tratta di un arbusto di medie dimensioni, di origine orientale, dal portamento globoso, molto rustico, che vive in tutti i terreni e a tutte le esposizioni, anche se predilige quelle soleggiate, dove dà il meglio di sè.

Eccola ad aprile
La mia fiammante spirea è posta a sud, in pieno sole, a ridosso delle scale di ingresso, vicino alla calla e agli allium Gladiator che guando fioriscono risaltano sullo sfondo di colori caldi.

Allium Gladiator e spirea Gold Flame subito dietro

giovedì 6 giugno 2013

Il coraggio dell'aromatica

La borragine, esattamente borago officinalis, conosciuta anche come borrana, è una pianta erbacea annuale, talvolta biennale, appartenente alla famiglia delle Borraginacee.
Originaria dell’Oriente, ma naturalizzata nei paesi mediterranei, è diffusa in tutta Italia e cresce spontanea, tra le siepi, vicino alle case, nei luoghi coltivati e in quelli incolti ed aridi.

A volte spunta anche ai bordi del nostro giardino.
Si riconosce per i suoi bellissimi fiori blu a forma di stella.


foto dal web
Questa pianta rustica, oltre ad essere ornamentale per i suoi fiori stupendi, è anche molto utile.
Coltivata in giardino o nell’orto, attira le api, favorendo l'impollinazione delle piante nei paraggi, inoltre, se piantata vicino alle fragole, ne stimola la crescita e vicino ai pomodori tiene lontani bruchi ed altri insetti nocivi.
In più è commestibile, e ci si ricavano preziosi oli essenziali dalle indiscutibile proprietà, che scoprirete nelle prossime righe.

foto dal web
Fiorisce in estate da giugno ad agosto, secondo la zona climatica.
Le foglie della pianta di borragine si presentano estremamente rugose e pungenti, così come lo stelo, che è ricoperto di peli particolarmente affilati.
Gli steli possono raggiungere e superare i cinquanta centimetri di altezza.
La borragine si può coltivare anche in vaso, purché sia all'aperto.

Si tratta di una pianta che predilige terreni ben drenati, per evitare ristagni idrici e un'esposizione soleggiata; per il resto non ha particolari esigenze.
La semina si può effettuare in primavera direttamente sul terreno possibilmente fertile e sabbioso.
Il ciclo vitale della borragine è piuttosto breve e si dissemina spontaneamente, rinascendo ogni anno, a volte anche nella stessa estate.
foto dal web


giovedì 30 maggio 2013

Un diavolo in giardino



Il fiore infuocato che vedete qui sopra appartiene ad una pianta sorprendente, dal nome quasi inpronunciabile, ma che nell'ultima parte rende bene l'idea del suo aspetto: Phisocarpus opulifolius Diablo!
Si tratta di un arbusto deciduo di grandi dimensioni, che abbiamo in giardino da solo un anno, ed ha già superato le mie aspettative.

Chi mi segue da un po' di tempo si ricorderà del post della scorsa primavera in cui esibivo entusiasticamente l'acquisto fatto alla mostra mercato di Colorno
, che comunque potete rivedere cliccando su: Nuovi arrivi in giardino. 
Allora non avevo ancora le idee ben chiare sulla resa finale del nuovo ospite del giardino, ora però so di aver fatto un'ottima scelta.
Vedere per credere!

 
Il phisocarpo oltre ad esibire per la maggiore parte dell'anno uno stupendo fogliame colorato, che va dal bronzo, al porpora scuro, al ruggine, con il passare delle stagioni, a maggio produce una gran quantità di fiorellini bianco crema riuniti in corimbi, che prima di aprirsi si presentano come teneri boccioli rosa pallido.

La cosa più sorprendente, che non conoscevo al momento della scelta dell'arbusto, è che questi fiori, da delicate nuvolette bianco crema si trasformano, come per miracolo, in capolini rossi fiammanti, quasi come se la pianta fiorisse una seconda volta.
Una vera meraviglia!


E io che pensavo che il nome si riferisse al fogliame!
La parola "Diablo" forse è riferita al fiore rosso!

sabato 18 maggio 2013

Papaveri di oggi e di ieri

 
Solitamente i papaveri sono conosciuti per il fiore di campo rosso sgargiante che cresce spontaneamente in primavera in quasi tutte le zone d'Italia.
Nella mia zona ora si vedono ovunque, non solo in mezzo ai campi di grano, ma anche nelle fessure sui marciapiedi delle strade di città.
Si tratta infatti di una specie infestante, detta anche rosolaccio, (cioè rosa dei campi) erbacea annuale molto vigorosa e di notevole altezza. 
In realtà in natura esistono tantissime specie di papaveri di altezze e colori differenti, che vanno dal bianco, al viola, al giallo, al blu, oltre agli ibridi ottenuti dai florovivaisti.
Appartengono tutti alla famiglia della papaveraceae e sono erbacee originarie da vari continenti secondo la specie.
Alcune specie di papaveri possono essere alte anche più di un metro, altre raggiungono l’altezza di ottanta centimetri, altre specie arrivano al mezzo metro, mentre alcune varietà nane non superano i 25 centimetri. 
Esistono anche papaveri piuttosto rari e amanti del clima fresco, come quello alpino (papavero rhaeticum) e il papavero Arctomecon merriamii (Desert Bear poppy), tipico del Nevada e dello Utah, regioni USA asciutte in estate e con inverno gelidi e nevosi.
Dai fiori intensamente colorati di giallo è il papaver miyabeanum.

papavero rhaeticum
Tra le varietà perenni c'è il papaver atlanticus, originario del Marocco, con fiori rossi e con ibridi dai fiori blu e il papaver rupifragum, originario della Spagna, con fiori rossi e arancioni.
Molto decorative sono anche le varietà turche papaver heldreichi e papaver lateritium, ideali per decorare le bordure.
Tra le specie perenni maggiormente coltivate in giardino, il papavero orientale, con fusti alti da quaranta centimetri a un metro e fiori variamente colorati, dal rosso, al rosa, all’arancione.
Date un occhio a questo bellissimo orientale rosa coltivato nel giardino di Nik, del meraviglioso blog Orto dei colori.
Come giustamente dice lui, potrebbe essere confuso con una rosa!

papavero orientale

Nel mio giardino non ho mai coltivato papaveri ma tutte le volte che li vedo mi riprometto di farlo, anche se le mie aiuole sono già fin troppo sovraffollate...
Una specie che mi attira molto ma che temo mal sopporti il clima torrido della pianura padana è il papavero himalayano, che trovo incredibilmente bello!
papavero himalayano
Un'altro papavero che mi piace molto, che si definisce perenne, ma che spesso viene coltivato come biennali o annuali, perché poco longevo, è il papavero nudicaule, originario delle zone artiche, conosciuto comunemente come papavero d’Islanda 
Dai suoi ibridi si ricavano stupendi fiori dai colori bianco, giallo, arancio e rosa.
papaveri islandesi

Generalmente è di piccole dimensioni, circa venticinque centimetri.
Simile a questo è il papaver alpinum, o altri papaveri provenienti dall’Asia, tra cui il papaver alborosetum e il papaver radicatum, questo considerato il vero papavero islandese. 
Dal nome è facilmente deducibile che la pianta gradisce climi freschi ed è ideale in alta collina e in montagna, dove può essere coltivata in vaso o in aiuola.
Noi ne abbiamo ammirati tantissimi nelle aiuole lungo le passeggiate ai bordi del
lago di Ginevra, durante la vacanza sul  dello scorso anno.

mercoledì 1 maggio 2013

Nastri rosa su foglie porpora


Questo è il periodo giusto per parlarvi di un arbusto sempreverde che coltivo da qualche anno nel mio giardino, non ancora molto conosciuto in Italia, ma che ho scelto per i colori e la fioritura particolare, che proprio in maggio, crea bei contrasti vivaci in mezzo al verde.


La pianta di cui sto scrivendo si chiama loropetalum chinense rubrum, è originario dell'Asia e appartiene alla famiglia degli hamamelis.
Si tratta di un arbusto di medie dimensioni, caratterizzato da un bellissimo fogliame rosso porpora persistente sulla pianta tutto l'anno.
In commercio si trova una variante a fiore bianco e foglia verde scuro, altrettanto ornamentale, anche se io personalmente preferisco il rubrum, perché è diversa da qualsiasi altra pianta.
Esistono inoltre diverse varietà nane, utilizzabili come tappezzanti, particolarmente indicate nei giardini rocciosi.

In primavera più o meno in questo periodo, questo sempreverde produce una fioritura di colore rosa intenso, che negli esemplari ben concimati, si ripresenta anche in estate ed autunno, in misura meno evidente.


Il loropetalum ha un portamento allargato e basso, con rami che si sviluppano prevalentemente in direzione orizzontale, adatto quindi alla creazione di bordure o siepi basse dal portamento non troppo ordinato.
Nel giro di alcuni anni può raggiungere qualche metro di altezza e di larghezza.

In genere non necessita di potature, anche se dopo la fioritura può essere necessario ridurre le ramificazioni che fuoriescono dalla chioma, se troppo disordinate o invadenti.
Se si sceglie di potare in autunno la fioritura primaverile sarà sicuramente più generosa.
A me il loropetalum rubrum piace un po' spettinato, con i tipici rami morbidi che toccano il prato e quelli più alti che si intrecciano con quelli del cheanotus tirsyflora repens, che fiorisce appena dopo e di cui vi parlerò presto.
 


Il suo fogliame è di dimensioni ridotte, a forma ovale, di colore porpora scuro, che è rosso più acceso nelle nuove vellutate foglioline primaverili (vedi foto sotto). 
I fiori, molto particolari, sono composti da piccoli petali a forma di nastri, tipici dei fiori di hamamelis, ma di color rosa carico, che si srotolano lentamente dai boccioli appena schiusi.


lunedì 1 aprile 2013

Forsizie in fiore o raggi di sole?

Le forsizie sono tra i primi arbusti che fioriscono a inizio primavera, e la profusione di fiori gialli preannuncia l'aumentare delle temperature.

Non aspetto altro!


 

Considerata una delle piante da siepi più generose per la sua rigogliosa e precoce fioritura, è un bel colpo d'occhio nei giardini non ancora verdissimi.
I numerosissimi fiorellini gialli, oltre a rallegrare lo spirito, emanano un'intensa profumazione.

Questo arbusto caducifoglio di grandi dimensioni,
classificato nella famiglia delle Oleaceae cioè la stessa degli ulivi, appartiene al genere delle angiosperme, ed è originaria dell'Asia orientale; una sola delle 11 specie è nativa dell'Europa.
Il suo strano nome, precisamente Forsythia, deriva da Mr. Forsyth, botanico e giardiniere, fondatore della Reale Società di Orticoltura a Londra, rinomata associazione botanica del Settecento.

Si tratta di un arbusto rustico, poiché sopporta le gelate invernali senza bisogno di ripari, oltre al caldo e la siccità estivi, e si sviluppa senza problemi in qualsiasi terreno.
Ideale per coprire ampie zone in poco tempo, grazie alla sua crescita rapida, non ha particolari esigenze, se non l'indispensabile potatura.



Le foglie decidue sono opposte, di colore verde e di forma oblunga; i rami sono ricoperti di una corteccia di colore marrone-grigiastro e dall’aspetto ruvido.
I fiori a quattro petali, di forma tubolare e di colore giallo zolfo, sbocciano a gruppetti poco prima del fogliame, nel mese di marzo-aprile secondo la zona, sui rami più recenti prodotti durante l'estate.
Quando piove i fiori diventano pendenti per proteggere gli organi riproduttivi dall’umidità. Terminata la fioritura, sulla pianta compaiono frutti che contengono semi alati, in grado di disperdersi anche a grandi distanze.

Per ottenere fioriture rigogliose è fondamentale evitare le potature invernali.

Quella in foto qui sotto è la siepe di forsizia del giardino confinante al nostro, di proprietà di mio cugino.
Abbiamo la fortuna di potere godere della vicina fioritura, senza dover provvedere alla sua cura.
Non avendo mai provveduto a mettere una recinzione di divisione tra la nostra e la sua proprietà, sembra quasi far parte del nostro giardino, costituendo una bella barriera colorata.


 

Come già accennato la forsizia è un arbusto di facile coltivazione.
Si mettono a dimora in autunno, quando il terreno è ancora caldo e l’apparato radicale può svilupparsi adeguatamente prima del riposo invernale, oppure all'inizio della primavera nelle zone più calde, ricordandosi di agggiungere al terriccio del concime organico, come il compost o lo stallatico pellettato.
Predilige posizioni soleggiate, in quanto se posta in ombra completa, tende a fiorire in modo stentato.
Le piante generalmente non superano i 3 metri d'altezza.
 

sabato 24 novembre 2012

Un'alternativa alla photinia


Dopo le immagini gioiose di scoiattoli ora è il momento di descrivere una pianta poco appariscente, ma che può interessare chi ama il giardinaggio o chi ha bisogno di idee su cosa coltivare nel proprio giardino.
   
Se non siete tra i fans della photinia red robin, pianta da siepe molto decorativa ma molto inflazionata nell'ultimo decennio, (ce l'ho anch'io) vorrei suggerire una valida alternativa.
Si tratta di un arbusto di dimensioni medio-grandi chiamato eleagnus.
 

Ne esistono varietà sempreverdi e a foglia caduca ma quello di cui ho esperienza diretta è la varietà sempreverde ebbingei, che vedete qui sopra, avendone una siepe sia nel mio giardino che in quello confinante, di mia mamma.

L’eleagno è una arbusto della famiglia delle Eleagnacee, originaria dell’Asia, dell’Europa e dell’America.

Il portamento di questo tipo di siepe è sicuramente meno ordinato rispetto alla photinia, ma il fogliame è altrettanto interessante per il colore verde brillante dai riflessi argentati e la parte chiara della pagina inferiore.
La pianta adulta raggiunge altezze maggiori ai 3 metri ed ha una crescita piuttosto veloce, quindi ideale quindi per chi vuole formare una schermatura verde o una barriera frangivento in tempi brevi.
 
La caratteristica che amo di questo tipo di siepe è la fioritura autunnale o primaverile secondo la specie, perché
i piccolissimi fiori bianchi che produce da settembre, poco evidenti perché nascosti fra le foglie, sono profumatissimi, tanto da attirare moltissimi insetti impollinatori!


L'inebriante profumo dei fiori inonda la zona circostante fino a metri di distanza.
Io ne rimango stupita ogni volta che percorro il vialetto pedonale di ingresso di casa, lungo il quale si trova l'eleagnus, e il suo aroma dolce mi riempie le narici di bellissime sensazioni.

venerdì 26 ottobre 2012

Il fiore d'oro dell'oriente



In questi giorni uggiosi, tipici autunnali, come rimedio contro la malinconia e l'apatia che potrebbe colpire l'umore dei più meteoropatici, propongo di rinfrancarsi guardando questi vivacissimi fiori da colore rosso intenso, che infondono allegria, e attirano tante api e farfalle.
Non è una semplice margherita come può sembrare a prima vista, ma un crisantemo!

 
La caratteristica fondamentale del crisantemo è che fiorisce quando le ore di buio superano quelle di luce, quindi proprio in autunno.
All'inizio della primavera quando le ore di sole aumentano velocemente la pianta va in riposo vegetativo per poi ricominciare a produrre il suo bel fogliame verso maggio.

A questa specie appartengono migliaia di ibridi diversi, che ogni anno aumentano, che si differenziano tra loro per lunghezza dello stelo, forma e dimensioni della corolla, numero di petali, e colori, che vanno dal bianco ai viola passando per tutte le tonalità del giallo del rosso e dell’arancio.
Il colore più richiesto sul mercato è il giallo.
Il suo nome deriva dal greco e significa fiore d’oro.
 
Nel nostro paese purtroppo i crisantemi sono conosciuti e utilizzati principalmente per adornare le tombe dei defunti proprio in questo periodo dell'anno, ma non vengono mai regalati in occasione di un matrimonio o di un compleanno.

Ma non tutti sanno che non è così nel resto del mondo!

Originario della Cina, le sue tracce si perdono nella notte dei tempi, diffuso da secoli in Corea e in Giappone, in quest'ultimo paese è diventato l’emblema araldico della famiglia imperiale e simbolo del paese.
Sempre in Giappone e anche in Cina, il crisantemo è simbolo di vita e di gioia e rappresenta un ornamento prezioso in tantissime occasioni di festa.
In Europa partendo dall'Olanda questo fiore si è diffuso solo nel 1800.

lunedì 22 ottobre 2012

Alla scoperta delle heuchere




Le riconoscete?

Ho già pubblicato le foto nel post di reportage sulla mostra Nel segno del giglio: fall edition dove ce n'erano in vendita tantissimi tipi!

Sono le heuchere, vivaci erbacee perenni tappezzanti, di tipo semi sempreverde, cioè con foglia persistente anche in inverno, ancora poco diffuse in Italia, ma che meriterebbero di esserle molto di più!
Queste piantine di piccole dimensioni appartengono alla famiglia delle saxifragacee, sono eccezionalmente rustiche, belle in tutte le stagioni, e soprattutto coloratissime!
Il genere heuchera raggruppa circa 50 specie diverse, tutte originarie delle zone montuose del Nord-America.

Si tratta di un'erbacea che non produce fusti legnosi, e non supera i 25-35 cm di altezza.
Le caratteristiche foglie sono palmate, spesso con margini dentati e frastagliati, alcune più di altre, e ricordano come forma le foglie dei gerani.  
I piccoli fiori, che possono essere bianchi, o rosa, o rossi e talvolta gialli, si ergono su lunghi steli a maggio-giugno, ben al di sopra del fogliame, e sono a forma di piccole campanule più o meno evidenti, secondo la specie; le varietà con fioriture abbondanti e vistose, non hanno foglie altrettanto spettacolari.

Gli ibridatori negli ultimi anni, sfruttando la facilità di ibridazione e le naturali screziature di colore delle foglie hanno ottenuto una gran quantità di cultivar e ibride diverse per la gioia di appassionati e collezionisti.
Se ne avete voglia e siete curiosi di vedere quante varietà esistono, buttate un occhio a questo sito: Barbaraaustin.co.uk

Le foglie possono avere colorazioni sorprendenti, spaziando dal giallo acido, all’arancio al marrone, al rosso, al porpora, al viola-nero, al grigio argenteo, al verde variegato, alcune specie con evidenti venature in contrasto. 


giovedì 18 ottobre 2012

A proposito di bacche: Nandina domestica

Visto che le proposte di piante da bacche sono piaciute tanto a tutti, approfondisco una degli arbusti di cui ho esperienza diretta e che mi piace davvero tanto: la nandina domestica.
Si tratta di uno splendido arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Berberidacee e originaria dell'Asia, che si sta diffondendo molto negli ultimi anni per l'aspetto decorativo della pianta in tutte le stagioni e la sua rusticità.
È una scelta ideale per formare piccole siepi leggere da porre all’interno del giardino, oppure come arbusto singolo.

In Cina si chiama bambù sacro per il suo aspetto simile al bambù, ed è coltivata nei pressi dei templi; in buona parte dell'Asia si considera una pianta porta fortuna!

Si può coltivare anche come bonsai, ma è consigliata agli esperti per la difficoltà di gestire il fogliame di grandi dimensioni rispetto alle essenze generalmente usate in questa arte.

La nandina può raggiungere l'altezza di circa 1,50-2,00 metri di altezza, sebbene cresca lentamente; ci vogliono diversi anni alle piccole piante che si trovano in vendita nei vivai per raggiungere le dimensioni e la compattezza della pianta adulta.
Nel giardinaggio la pazienza non deve mai mancare!

La chioma è costituita da fusti sottili che portano folti gruppi di foglie, sottili e lanceolate, di colore verde chiaro per gran parte dell’anno, che diventano arancio-rosso in autunno-inverno per effetto dell'abbassamento delle temperature. 
 Anche i nuovi germogli di foglie sono dai toni accesi.

venerdì 28 settembre 2012

La pianta obbediente: physostegia virginiana

Il maestro giardiniere Carlo Pagani sarebbe felice di sapere che ho seguito uno dei suoi suggerimenti acquistando una physostegia virginiana, e probabilmente lo sarebbe ancora di più se sapesse che, non trovandola in vivai della mia zona, l'ho acquistata proprio nel suo super fornito Garden Center in provincia di Bologna (Flora2000.it) proprio il giorno del mio compleanno, qualche anno fà!

Questa bella erbacea perenne, il cui nome scientifico è un po' complicato, viene chiamata anche “pianta obbediente” per la singolare capacità dei suoi fiori che se spostati dalla loro posizione, restano per diversi minuti nella posizione in cui li abbiamo messi.
 
In Italia viene poco utilizzata e non è facile trovarla, ma meriterebbe più attenzione per l’abbondante fioritura in un momento dell'anno avaro di fiori, ovvero la fine dell’estate.
La fioritura tralaltro si prolungata fino all'inizio di ottobre nella mia zona climatica. 
La physostegia virginiana che vedete nelle foto, è la Vivid, che ho messa a dimora circa tre-quattro anni fà.
Mi stupisce ogni anno allargandosi e producendo sempre più fiori dal tono delicato e dalla forma particolare.
 

Si presta molto bene a formare bordure fiorite nei giardini di campagna, miscelato opportunamente con altre essenze, ma è adatta anche alla coltivazione in vaso.

sabato 15 settembre 2012

Arrivano i settembrini!


Durante i caldi mesi estivi la maggior parte delle perenni esauriscono o sospendono la fioritura, ma quando l'estate volge al termine e le giornate si accorciano, sono poche le piante che continuano a rallegrare il giardino.
C'è n'è una in particolare che, come dice il nome, fiorisce proprio questo mese e va avanti alcune settimane fino ad ottobre. 
Si tratta degli astri settembrini, generose erbacee perenni amate per le nuvole di fiori abbondanti e vivaci e la facilità di coltivazione.

Si tratta di piante molto utilizzate anche per i fiori recisi, che possono essere di colore rosa, lilla, bianchi, gialli, viola o fucsia.
Ne esistono numerosi ibridi e cultivar, con fiori grandi o doppi, come i miei bellissimi aster novi-belgii Henry III (se non ricordo male), di cui vedete qui le foto, che messi a dimora da diversi anni, si infoltiscono sempre di più, producendo una bella macchia di colore nel giardino di settembre.



lunedì 10 settembre 2012

Abelia grandiflora, bellezza estiva e autunnale


Settembre è un mese di passaggio tra due stagioni perfetto per il giardinaggio e per godersi gli spazi fioriti. 
Ci stiamo avvicinando alla fine dell'estate, momento in cui le piante a fioritura estiva stanno esaurendo la loro produzione e quelle a fioritura primaverile hanno un ultimo sprizzo di vitalità con qualche bella sorpresa, prima di cadere "addormentate" fino al ritorno della bella stagione.
L'autunno ci regalerà un carosello di colori incredibili, e tra le piante del mio giardino ce n'è una che apprezzo in particolare, perchè fiorisce ininterrottamente da giugno e lo farà ancora per almeno un mese, nel frattempo la vegetazione si colora sempre di più, attirando gli sguardi fino all'inizio di novembre. 

L' Abelia è un arbusto di medie dimensioni facente parte di una famiglia Caprifoliaceae, che comprende 15-20 arbusti sempreverdi, o semi-sempreverdi.
La specie che conosco bene, avendola coltivata nel mio giardino è la grandiflora, un ibrido originario della Cina, con una ricca fioritura estiva da metà giugno fino ad ottobre. 
E' una pianta rustica che non ha grandi esigenze, ma è molto adatta alla creazione di piccole siepi in forma libera o potate, oppure come macchia di colore isolata nel giardino.
In inverno perde solo una parte modesta del fogliame e in autunno si accende di un bellissimo color bronzo rendendola molto decorativa per quasi tutto l'anno.



In estate regala una profusione di fiorellini bianchi a trombetta (in alcuni tipi di abelia sono rosa pallido), leggermente profumati, che attirano vari insetti che ne apprezzano il nettare.  L’abelia fiorisce sui rami dell’anno precedente.
Le foglie sono piccole, ovali e dentellate, lucide e di colore verde scuro; quelle nuove sono color bronzo, e le altre dall'estate si bordano di rosso.
In autunno tutta la pianta via via che la temperatura si abbassa e le giornate si accorciano, assume una colorazione sempre più calda. 


È davvero una pianta da considerare nella progettazione di un giardino!
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