Dopo le giornate passate per diverse ore a tavola durante le feste, una camminata in mezzo alla natura ci voleva proprio.
Così il giorno di capodanno, approfittando della giornata serena (almeno finché non siamo usciti subito dopo pranzo) abbiamo fatto un giro nelle campagne vicino a casa, per andare alla ricerca di scorci da ammirare ed eventualmente di uccelli da fotografare.
Il birdwatching improvvisato è risultato molto proficuo infatti abbiamo avvistato tantissimi uccelli tipici della pianura padana, e tra i tanti presenti in questi cieli, siamo riusciti a scorgere gli eleganti aironi, in movimento con piccoli voli sinuosi in mezzo ai campi, in cerca di cibo e di riposo.
Sugli sfondi dei paesaggi invernali, caratterizzati dagli alberi spogli e dai campi brulli, questi grandi volatili spiccano con i loro piumaggi chiari.
Tipico della Pianura Padana è l'airone cenerino, non facilissimo da vedere.
Questo affacinante uccello è originario delle regioni temperate dell'Europa, oltre che dell'Africa.
Si distingue dagli altri aironi più comuni per le dimensioni maggiori, circa 90-98 cm di lunghezza, e per la livrea grigio cenere nella parte superiore del corpo; il collo e la testa sono bianchi con una striscia nera sulla nuca.
Negli esemplari giovani predomina il colore grigio in quasi tutto il corpo.
Hanno il becco giallastro, lungo e affilato e le zampe brune, ma sia il becco che le zampe in primavera diventano di colore rossastro.
L'apertura alare degli aironi cenerini può raggiungere 2 mt. di ampiezza, favorendo un volo potente, con lenti e profondi battiti di ala, e caratterizzato dalla posizione a S che assume l'uccello.
Questo tipo di aironi frequentano generalmente zone a clima umido, come stagni, risaie, prati allagati, canali, fiumi, laghi, e coste marine, (e campagna emiliana a ridosso dei torrenti), dove si nutre di rane, pesci, rettili, girini, bisce d'acqua, invertebrati e piccoli mammiferi.
Per cacciare rimane immobile nell'acqua bassa nell'attesa della preda, che cattura con un fulmineo colpo del lungo becco.
Si distingue dagli altri aironi più comuni per le dimensioni maggiori, circa 90-98 cm di lunghezza, e per la livrea grigio cenere nella parte superiore del corpo; il collo e la testa sono bianchi con una striscia nera sulla nuca.
Negli esemplari giovani predomina il colore grigio in quasi tutto il corpo.
Hanno il becco giallastro, lungo e affilato e le zampe brune, ma sia il becco che le zampe in primavera diventano di colore rossastro.
L'apertura alare degli aironi cenerini può raggiungere 2 mt. di ampiezza, favorendo un volo potente, con lenti e profondi battiti di ala, e caratterizzato dalla posizione a S che assume l'uccello.
Questo tipo di aironi frequentano generalmente zone a clima umido, come stagni, risaie, prati allagati, canali, fiumi, laghi, e coste marine, (e campagna emiliana a ridosso dei torrenti), dove si nutre di rane, pesci, rettili, girini, bisce d'acqua, invertebrati e piccoli mammiferi.
Per cacciare rimane immobile nell'acqua bassa nell'attesa della preda, che cattura con un fulmineo colpo del lungo becco.
Abbiamo avvistato parecchi aironi sia cenerini che non, ma siamo riusciti a scattare poche immagini, che non rendono giustizia alla bellezza regalatagli da Madre Natura.
In mezzo a questo campo ce ne sono due. Li vedete?
In mezzo a questo campo ce ne sono due. Li vedete?
Dovrebbero essere esemplari giovani visto la colorazione grigia predominante.
Non essendo un uccello migratore, l'airone inizia già da febbraio a costruire il nido, dove depone le uova dalla metà di marzo.
Nidifica in colonie su alberi di almeno 25 mt.di altezza.
I giovani aironi vengono nutriti nel nido per circa 50 giorni, poi iniziano da soli a cacciare le loro prede; purtroppo si calcola che solo il 30% dei piccoli aironi raggiunge i 6 mesi di vita, ma se raggiungono l'età adulta, possono arrivare a 24 anni.
Negli ultimi anni l'inquinamento delle acque minaccia la soppravvivenza della specie, soprattutto causa gli scarichi fognari abusivi.
I giovani aironi vengono nutriti nel nido per circa 50 giorni, poi iniziano da soli a cacciare le loro prede; purtroppo si calcola che solo il 30% dei piccoli aironi raggiunge i 6 mesi di vita, ma se raggiungono l'età adulta, possono arrivare a 24 anni.
Negli ultimi anni l'inquinamento delle acque minaccia la soppravvivenza della specie, soprattutto causa gli scarichi fognari abusivi.
L'airone cenerino per questo motivo è una specie protetta dalla Legge Italiana.
Diversi rapaci volteggiavano e planavano sui campi quel giorno, ma avvicinarsi è stato molto complicato e riuscire a fotografarli ancora di più.
Ciò che abbiamo visto però mi è rimasto impresso e pur conoscendo la ricchezza di biodiversità di questa zona d'Italia, rimango ogni volta stupita di come semplicemente uscendo di casa e avventurandosi (non più di tanto) nelle aree rurali, si possa godere di scenari di straordinaria pace e semplicità.
Il fiero gheppio che vedete qui sotto non voleva proprio farsi avvicinare, volando da un cavo elettrico all'altro per sfuggire ai nostri sguardi indiscreti.
Poi finalmente, dopo vari avvicinamenti, sempre a debita distanza, abbiamo fatto qualche scatto di cui solo uno è risultato decente; solo così siamo riusciti a capire che rapace fosse.
Scusate se per questa volte le foto sono di qualità scarsa, ma l'attrezzatura fotografica che abbiamo non ci permette di fare meglio di così.
Fare il birdwatcher serio comporta un certo dispendio... non solo fisico.
Fare il birdwatcher serio comporta un certo dispendio... non solo fisico.
Se l'amico di La voliera senza sbarre dovesse mai leggere questo post, chiedo la sua gentile assistenza per identificare gli uccelli di cui non sono sicura della specie, come ad esempio per questo piccolo pennuto, che si trovava vicino ad un fosso a bordo strada,
che potrebbe essere un giovane airone..?...ma anche qualcos'altro.
Le vecchie costruzioni rurali, a volte veri e propri ruderi di pietra, hanno un grande fascino e raccontano storie di vita contadina, vissuta a stretto contatto con la natura.
Percorrendo gli argini del torrente Parma, la vista predominante è la vegetazione di pioppi o betulle in filari perfettamente allineati, che senza foglie trovo ancora più suggestivi che in primavera.
Ovviamente nel nostro giro di perlustrazione abbiamo visto tanti uccellini, tra cui un dolcissimo codirosso, che solitamente in inverno mal sopporta le basse temperature.
Questo piccolo passeraceo probabilmente ha approfittato dei giorni miti per uscire dal suo riparo per sgranchirsi le alucce... e magari mangiare qualcosa.
E quanti gatti a caccia nelle stradine di campagna!
Al tramonto siamo tornati a casa dopo aver passato un emozionante pomeriggio all'insegna della natura, allontanandoci solo di qualche chilometro dal nostro giardino, cosa che mi piacerebbe fare più spesso.
Ecco, questo è il mio primo proposito per l'anno nuovo!
Quando ho visto i gatti ho temuto per il codirosso! Che bellissime campagne invernali che avete dalle vostre parti. Quando vedo dei casolari diroccati, penso a quanto difficile ma nobile fosse la vita di campagna di un tempo. Buon anno!
RispondiEliminaI gatti erano lontati da dove ho visto il codirosso per fortuna.
EliminaLa campagna in questa stagione è magica... per me.
Hai visto che costruzioni stupende?
Mi fanno pensare alle origini contadine dei miei nonni, la vita a contatto con la natura ce l'ho nel dna.
Buon anno anche a te Marta e spero si realizzino i tuoi propositi per il 2013!
Certo che dalle tue parti gli spunti non mancano di certo! Belle foto, come sempre :)
RispondiEliminaA volte ci si lamenta di dove si abita, ma alla fine in ogni parte d'Italia c'è qualcosa di bello che dovrebbe essere apprezzato.
EliminaNonostante la nebbia, l'umidità, la mancanza del mare, ecc. anche la campagna emiliana ha il suo fascino!
Ciao Cri, spero sia stato un buon inizio anche il tuo!
foto stupende e una piacevole passeggiata!
RispondiEliminaGrazie cara Alessandra.
EliminaProprio una piacevole breve e rilassante gita.
Buon anno e a presto!
Le foto del vostro pomeriggio sono davvero belle, quanti avvistamenti!
RispondiEliminaAbituata al paesaggio della mia zona, mi sento un po' spaesata quando mi capita di passare per la Pianura e non vedere nemmeno una collina...però dev'essere molto affascinante, soprattutto quando si ha il sentore di cosa ci fosse lì prima delle coltivazioni intensive. Per varie ragioni mi troverò a passare del tempo in Emilia Romagna, quindi sarebbe bello fare delle passeggiate come la tua per esplorare un po'il territorio.
E, sfruttare le giornatine un po' nebbiose per passeggiare vicino casa invece che rintanarsi nei centri commerciali la trovo una bellissima idea.
Buona giornata!
Sono assolutamente daccordo con te!
EliminaAltro che centri commerciali, vita all'aria aperta, come si faceva una volta!
C'è sempre qualcosa da imparare osservando la natura.
Buona giornata anche a te Letizia!
Ilaria mia... sai che mi sono commossa? Come immaginerai mi riconosco alla perfezione in questi luoghi e vedo gli splendidi aironi quasi ogni giorno lungo la strada per andare al lavoro, proprio a due passi dalla mia macchina a volte attraversano la strada in volo! E come immaginerai il tuo entusiasmo è anche il mio!
RispondiEliminaLe tue foto sempre fantastiche mi fanno amare ancor di più la mia terra! Che meraviglia il gheppio! Spero che tu metta in atto il tuo buon proposito così ci regalerai altre meravigliose foto e post come questo!
PS ho letto di possibili novità sul lavoro...! DOBBIAMO vederci!
Ciao Laura!
EliminaAddirittura commossa? Non immaginavo di fare quest'effetto...
Lì nelle tue valli immagino si vedranno scene ancora migliori perchè più lontane dai centri urbani e vicino ai boschi; tant'è che mi hai raccontato degli scoiattoli a pochi metri da casa tua.
Il gheppio non l'avevo mai visto prima se non su foto!
Per il lavoro avrò una risposta entro metà mese, dopodichè ti racconterò tutto, ok? Promesso.
Per ora un bacione e un grosso grazie per l'appassionato commento.
Complimenti Ilaria, bel post , belle foto e ottimo spirito di osservazione.
RispondiEliminaI primi Aironi bianchi sono appunto esemplari di Airone bianco maggiore ( segni distintivi- grandi dimensioni tipo Cenerino , colore bianco, becco giallo ), invece quello piccolo nel fosso anche se bianco con becco giallo è molto più piccolo e si tratta di un Airone Guardabuoi .
Si tratta di una specie in espansione , molto interessante, di solito si trova vicino a Bufali, Cavalli, Pecore, Somari ecc.., perchè proprio come in Africa ama sostare sul groppone di queste bestie, ( da qui il nome ), oppure nei paraggi per catturare insetti, ma a volte sosta semplicemente nei fossi .
Dalle mie parti ce ne sono molti, e ho intenzione di fare quanto prima , un post dettagliato su di loro .
Che bello che sei passato!
EliminaInteressantissime le tue spiegazioni, mi hai fatto una cortesia enorme, grazie!
A presto con altri reportage di esplorazione padana.
che bella passeggiata Ilaria [sto recuperando la lettura dei post persi durante la mia orfananza da Mac], e che belle foto. Anche qui da noi ci sono parecchi aironi, lungo i fossi e nei campi, Maggiori, Cinerini, e qualche volta anche i piccoli Guardabuoi, così come i gheppi a altre specie di falconidi appollaiati sui rami degli alberi o spesso in stallo, nella tipica posizione detta "dello spirito santo", che assumono prima di lanciarsi sulla preda individuata a terra.
RispondiEliminaPurtroppo, spessissimo, io li osservo dall'auto, e mi riprometto di cercare di dedicare un po' di tempo a un bel safari fotografico, ma ahimé, ancora questo proposito non sono riuscita a realizzarlo.
baci!