domenica 30 dicembre 2012

Capodanno: un incubo per gli animali



Con le feste è iniziato l'incubo per cani, gatti e animali selvatici che vivono vicino alle zone urbane.
E il peggio deve ancora venire.

Alla mezzanotte del 31 dicembre, come ogni anno, nonostante vari comuni italiani abbiano emesso ordinanze per fermare i botti, si assisterà ancora una volta a questa pericolosa pratica per gli umani, ma non solo.
Il bilancio delle persone morte o ferite viene ogni anno aggiornata e segnalata dai media, ma sono gli animali a pagare il prezzo più alto in termini numerici. 

Secondo l'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) in Italia sono circa 5.000 quelli che perdono la vita nella notte di capodanno!


Tra gli animali selvatici, sono gli uccelli le prime vittime.
Trovando riparo dal gelo dell'inverno in rifugi costruiti a fatica o provvidenzialmente scoperti per sopravvivere ai geli invernali, nei giardini o nei cortili dei palazzi di città sono vulnerabili alle esplosioni, perché svegliandosi disorientati dal rumore e dalle luci rischiano di schiantarsi contro pali della luce, cavi elettrici, automobili, muri o vetrate.
Inoltre gli uccelli diurni uscendo dai loro nascondigli di notte diventano facili prede degli uccelli notturni molto più abituati a volare al buio.
I piccoli mammiferi che non sono in letargo, come conigli, topolini e criceti possono morire di crepacuore.
La paura dei botti negli animali è istintiva, fa parte di un meccanismo atavico che in natura serve a salvarli facendoli allontanare da un potenziale pericolo.
Bisogna tener conto inoltre che gli animali hanno una diversa percezione dei rumori. 
Tra gli animali domestici il cane è quello più a rischio.
Il suo senso dell'udito è notevolmente superiore a quello umano, oltre a sentire vibrazioni che l'uomo non percepisce,è in grado di sentire odori ad una concentrazione un milione di volte inferiore a quella percepita dall'uomo e ad una distanza per noi inimmaginabile.
Questo amplifica la loro percezione, amplificando anche la paura,
inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, come divincolarsi con forza facendosi male, buttarsi da finestre e balconi, scavalcare recinzioni, liberarsi dal guinzaglio e fuggire in strada.
Per effetto dello shock alcuni animali muoiono d’infarto, oppure fuggendo senza meta in preda al panico finiscono investiti dalle automobili o al canile, dove (se sprovvisti di identificazione) rischiano di restarci per il resto della loro esistenza.
 
 
I fuochi d'artificio inoltre provocano sensibilizzazione, cioè un progressivo aumento della reazione da paura, anno dopo anno, poiché sono stimoli di forte intensità, non prevedibili e che si presentano a intervalli irregolari senza possibilità di fuga.



sabato 29 dicembre 2012

Come far durare la stella di Natale


 


La stella di Natale è dei fiori più acquistati e regalati del periodo Natalizio. 
L'euphorbia pulcherrima, conosciuta con il nome popolare di stella di Natale appunto, in dicembre si trova in vendita in vaso presso ogni negozio di fiori, vivaio, ipermercato o stand di piazza  di diversi colori, specie, e dimensioni.
Si presta per addobbare le case durante le feste, ma può essere utilizzata anche in altri ambienti, come nel caso della serra qui di fianco, dove è stato realizzato un intero albero di natale di sole euphorbie pulcherrime!

Quando le feste finiscono però, sono pochissime le persone che riescono a far durare le stelle di Natale nel tempo, magari fino all'inverno successivo.
Per riuscire in questo intento bisogna innanzitutto conoscere bene le loro caratteristiche.

L'euphorbia pulcherrima, o poinsettia, è una pianta originaria del Messico, idonea ad ambienti riscaldati, con temperature non inferiori ai 14 gradi, da posizionare al riparo da correnti d'aria, ma lontano da stufe, caminetti e termosifoni.
Essendo una pianta del tipo foto-periodica o brevidiurna, regola i suoi ritmi di fioritura e fotosintesi sull'intensità e sulla quantità di luce che percepisce; per questo motivo fiorisce quando la luce nell'arco della giornata è inferiore a 12 ore.
 
 
Una volta terminata la fioritura, la stella fisiologicamente perde parte delle foglie o può apparire secca, e si può compiere l'errore di buttarla credendo che sia morta, in realtà se quella che avete acquistato è dotata di un buon apparato radicale, potrà continuare il suo ciclo vegetativo e rifiorire il prossimo inverno.
Quando le foglie rosse si saranno seccate, potranno essere rimosse con l'aiuto di una lama ben affilata avendo la precauzione di indossare dei guanti, per non entrare in contatto con il lattice contenuto negli steli e nelle foglie, che può essere urticante.

In aprile si deve portare all'aperto, posizionata all'ombra, e se è cresciuta troppo, in estate, fino al mese di agosto, si può effettuare una potatura leggera, ma non oltre agosto, quando inizierà la sua induzione a fiore.
Nei mesi di ottobre o novembre la stella di Natale dovrà essere ricollocata in casa, inizialmente in un luogo piuttosto buio, in cui riceva al massimo 8 ore di luce al giorno, lontano da fonti di luce artificiale (lampadine, televisioni ecc.), al fine di agevolare la crescita di nuove foglie dal caratteristico colore rosso, e di nuovi rami.
Potrà essere spostata in dicembre in ambienti più luminosi per godere della fioritura nel periodo natalizio.
La temperatura degli ambienti interni dovrà essere compresa tra i 15 e i 24 gradi.
 

Al contrario di quanto può sembrare, quelli che consideriamo i fiori in realtà sono le foglie, dette brattee, che assumono il caratteristico colore rosso acceso in inverno; il vero fiore è all'interno, al centro delle brattee, piccolo e di colore giallo.
Secondo la varietà della pianta, possono assumere tonalità che spaziano dal bianco, al rosa, al rosso cupo e al rosso acceso, anche a fiore doppio o con petali stropicciati, tutte molto belle.



Marta di Ortinprogress.blogspot.it nel suo post sullo stesso argomento, riassume alcune utili condizioni al mantenimento della stella di Natale e qui sotto ve le ripropongo:

1 - acquistate piante non troppo piccole superiori ai 5 cm in quanto spesso sono talee uscite dal vivaio con radici scarse, mentre per la sopravvivenza serve un esemplare con un buon apparato radicale autosufficiente. 
Anche se il vaso è grande, verificate alla base lo stato di radicazione, per quanto possibile. 
Tenete presente che le piante azzurre sono state innaffiate con coloranti;
2 - mantenete le piante in un punto illuminato della casa durante l'inverno, innaffiate e tenete lontano da fonti di calore;
3 - in primavera, portate la pianta all'esterno in un posto con ombra luminosa (sotto un albero, ad esempio, così sarà protetta dalla grandine). 

Innaffiate bene tutta l'estate, senza dimenticarla mai, anche se sta in un angolo riparato e fuori mano;
4 - in agosto, quando il caldo è terribile, mettete la pianta in un posto ancora più ombroso, e a fine settembre, o nella prima settimana di ottobre, quando le temperature cominciano ad abbassarsi, ritirate la pianta in casa. 

Qualche fogliolina rossa dovrebbe essersi già sviluppata. 

Marta consiglia di ricoverare in casa le euphorbie pulcherrime quando i termosifoni non sono ancora accesi, ma verranno accessi da lì a un paio di giorni, in modo da farle abituare gradualmente alle condizioni del nuovo ambiente.
Se le foglie ingialliscono dopo pochi giorni significa che la pianta ha subito uno shock termico e difficilmente sopravviveranno.


lunedì 24 dicembre 2012

Santa Baby


Dopo Anne Geddes, fotografa australiana famosa per le immagini di bambini, si fa conoscere al grande pubblico l'altrettanto ispirata fotografa inglese Shellie Wall, all'opera già dal 2009, che in occasione dell'arrivo delle feste ha scattato alcuni meravigliosi ritratti di neonati che dormono.....aggiungendo un piccolo tocco natalizio.
Guardate che risultato!



Riuscite ad immaginare un augurio di Buone Feste più tenero di così?


Fonte: Repubblica.it

sabato 22 dicembre 2012

Buon Natale a tutti!


Manca pochissimo a uno dei giorni più attesi dell'anno.
Nel caso in cui mi concedessi una breve pausa dal blog, faccio a tutti fin da ora, i miei più sentiti auguri di...

Buon Natale!!!

mercoledì 19 dicembre 2012

A casa di Babbo Natale



Non si può pensare a Babbo Natale senza pensare a Rovaniemi, dove ha sede il suo ufficio postale, e con l'aiuto degli elfi, smista le lettere che riceve ogni giorno da tutto il mondo!



Per tutti quei bambini che hanno scritto una lista dei desideri, ma hanno paura che vada smarrita, c'è la possibilità di volare verso il Circolo Polare e consegnarla di persona a Babbo Natale, che seduto nel suo studio su una grande sedia, ogni giorno dell’anno è disponibile a ricevere ospiti.
L'indirizzo di Santa Claus è: Joulupukki, Joulupukin Paaposti, FI-96930 Napapiiri, Finlandia
Visitare il villaggio di Babbo Natale proprio durante il periodo natalizio dev'essere come diventare i protagonisti di una favola.


Il Santaclausvillage nacque quasi per caso nel 1950, in occasione della visita della moglie del presidente americano Roosevelt in Lapponia. 
Oggi è la capitale del Natale, e una moltitudine di laboratori artigianali, producono giocattoli e souvenir di ogni tipo per chi vuole portare a casa un ricordo di questo luogo incantato.


Grazie alla sua magia, questo posto è una delle mete più visitate in Finlandia, specialmente per le vacanze natalizie, quando molte famiglie con bambini arrivano da ogni parte del mondo per vedere Babbo Natale in carne e ossa.
 

domenica 16 dicembre 2012

Come e perchè attirare gli uccellini

Gli uccelli sono noti per essere attivi per l'intero corso dell'anno. 
Alcuni evitano i rigori dell'inverno migrando a sud come rondini ed usignoli, ma molti altri restano negli habitat dove hanno trascorso la bella stagione, come scriccioli e cince.
Altri ancora scendono da nord per passare l'inverno in Italia, dove fa meno freddo: è il caso di molti pettirossi e merli. 
Il freddo coincide in inverno con una generale scarsità di cibo, quando la maggior parte degli insetti è ibernata e non disponibile.

Per questo motivo bisogna assolutamente aiutare i piccoli uccellini alla ricerca disperata di cibo!


Malgrado essi siano dotati di un fitto piumaggio che li protegge dal freddo, le basse temperature rappresentano un pericolo.
Quando poi cade la neve o gela di notte, gli uccelli più piccoli rischiano la vita!
Il più sicuro sistema per combattere il freddo è nutrirsi, alimentando quel riscaldamento interno che è il metabolismo corporeo.


Negli ultimi mesi nei vari commenti sui post relativi agli uccellini, mi è capitato di leggere che qualche persona ben disposta nei loro confronti, non riesce ad attirarli facilmente.
Esistono per questo motivo piccoli trucchetti efficaci per far sì che si fidino e vengano a mangiare.

Si deve tener conto innanzitutto che molte specie in inverno per necessità aumentano i tipi di alimenti della loro dieta e diventando quasi onnivori.
Per attirare più specie, e dare quindi la possibilità a numerosi uccellini di passare l'inverno, è utile diversificare più possibile il cibo.
Un'idea facilmente applicabile può essere infilare con ago e filo della frutta secca, o uvetta, o qualche pezzo di polpa fresca di noce di cocco ed appenderla alla mangiatoia.
Per tutte le cince ed i picchi muratori sono esche irresistibili e per mangiarle compiono eccezionali e comiche acrobazie. 
Per attirare i picchi verdi e rossi, merli, tordi e pettirossi, può essere utile la carne cruda tritata.

venerdì 14 dicembre 2012

Oli essenziali per curare i malanni stagionali



L'inverno è il periodo dell'anno in cui ci si ammala più spesso; il freddo e altri fattori possono causare i classici malanni stagionali, come tosse, raffreddore e infiammazioni della gola.

Sul blog Pianetablunews.wordpress.com, che condivide alcuni dei miei post, ho trovato un interessante articolo sui rimedi naturali con alcuni oli essenziali utili a sentirsi meglio se soffrite di questi malesseri temporanei.
Vorrei riportarvi l'articolo per intero.

 
Gli oli essenziali rappresentano un efficace rimedio naturale contro i fastidiosi malanni stagionali.
Li troviamo facilmente in erboristeria o in farmacia e si prestano a essere usati facilmente.

Sono da preferire gli oli ottenuti da colture biologiche poiché si ottengono dalle piante, dai loro frutti e in genere da tutti gli organi di una pianta. 
Si possono usare disciolti in un bagno caldo, diffusi nell'ambiente attraverso gli appositi diffusori, infusi in acqua calda, oppure massaggiati sulla pelle.
Contro raffreddore, mal di gola e altre infiammazioni delle vie respiratorie i più efficaci sono i seguenti. 




Olio essenziale di limone:
E’ il re degli oli essenziali per la sua capacità di purificare l’aria; è anti infettivo e antivirale.
Va usato con cautela se siete in dolce attesa o non diffondetelo direttamente nella stanza dove dormono bambini piccoli. 
Contro il mal di gola di sciolgono 3 gocce di olio essenziale di limone diluite in una tazza di acqua calda che va sorseggiata lentamente.

Olio essenziale di cipresso. 
L’olio essenziale di cipresso è espettorante e consigliato quando si ha il raffreddore, la bronchite o una tosse spasmodica. 
Mettete qualche goccia sul cuscino o su un fazzoletto vicino al letto e vi permetterà di respirare meglio. 
Può anche essere massaggiato miscelandone 3 gocce a 3 gocce di olio di eucalipto e con 3 gocce di Tea Tree da applicare allo sterno, sulla parte superiore della schiena e sul petto per 3 volte al giorno per una settimana.

Olio essenziale di tea tree
Particolarmente raccomandato per le malattie dell’apparato respiratorio per le sue proprietà antisettiche, si può usare sotto forma di vapore, massaggio o disciolto nell’acqua per un bagno caldo. 
Si usa anche contro i geloni e e contro le punture di insetti. come già scritto nel post sulle zanzare.

Olio essenziale di lavanda. 
Aiuta a conciliare il sonno e si usa in genere prima di andare a dormire. 
Quest’olio essenziale è conosciuto per essere calmante, antispastico e antisettico.


Olio essenziale di eucalipto
L’eucalipto è un favoloso decongestionante delle vie respiratorie, il suo olio essenziale è raccomandato contro raffreddore e bronchite.
Si può utilizzare con l’apposito diffusore spargendo la sua essenza nella camera da letto per 10 minuti prima di andare a dormire.

Fonte: ecoblog.it


Interessante vero?
Per fortuna io non mi ammalo spesso, ma prima di ricorrere a medicinali, sempre un po' tossici per l'organismo, per un semplice raffreddore la prossima volta proverò sicuramente gli oli essenziali consigliati. 
Voi li avete mai provati?
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giovedì 13 dicembre 2012

La corsa dei Babbi Natale



Dicembre è il mese dedicato al Natale in tutti i suoi festeggiamenti.
Solo da pochi giorni, ho saputo di un'iniziativa che mi ha fatto sorridere e, come sempre, sono contenta di condividerla con chi passa di qui.

Si tratta della Corsa dei Babbi Natale, che si svolge in tante città d'Italia e del Mondo!

martedì 11 dicembre 2012

La casa nel bosco finlandese



C'era una volta una casa di legno, immersa tra le foreste della tundra finlandese, abitata tanti anni or sono, da alcune famiglie durante le vacanze estive.

Quella stessa casa dai muri sgretolati e dal tetto pieno di buchi, che si trova nei pressi del villaggio di Suomusjärvi, oggi è abitata da piccoli ospiti che si riparano dalle intemperie e dai pericoli esterni.
Scrutando attraverso le finestre rotte e le crepe nelle porte si possono notare le loro piccole impronte sugli oggetti coperti dalla patina del tempo.
Sono le tracce di animali selvatici che occupano la casetta decrepita, rendendola di nuovo viva, in mezzo al freddo silenzio della tundra.

 
Si tratta di topi, tassi, scoiattoli, rapaci, e un cucciolo di volpe, che scruta fuori attraverso quella che era una porticina per gatti.

 



domenica 9 dicembre 2012

Il segreto della felicità

Alzarsi il sabato mattina, guardare fuori dalla finestra, accorgersi che inaspettatamente c'è il sole, poi, vedere il giardino coperto completamente da una coltre soffice e bianca, che brilla sotto la luce calda delle prime ore del giorno, i rami carichi degli effimeri fiocchi ghiacciati, e gli arzilli uccellini, adorabili, che fanno colazione con il cibo messo lì proprio per loro.

Piccoli istanti di pura felicità! 


E che furbetta la cinciarella che si affaccia inclinandosi dietro la mangiatoia innevata, per controllare se può continuare a beccare indisturbata i semi!
Siamo riusciti a fotografarla rimanendo quasi immobili sul balcone, e credo non si sia accorta di noi..; -)... oppure la fame ha prevalso sulla paura.

 


Voi avete preparato le mangiatoie e le palle di grasso, o le casette nido  per gli uccellini, prima che nevicasse? 
Spero proprio di sì, ma se non fosse così fatelo ora, non è mai troppo tardi, l'inverno non è ancora iniziato! (...anche se guardando fuori dalla finestra vi sembrerà il contrario...)

 

 

venerdì 7 dicembre 2012

Idee per un Natale ecologico


Mancano ormai pochi giorni a Natale e immagino che questo sia il weekend in cui la maggior parte di voi farà l'albero.

(Forse il mio articolo arriva leggermente in ritardo, ma io spero che sia comunque di ispirazione a qualcuno, al limite per l'anno prossimo....)

Se questo è il primo anno in cui che fate il vostro personale albero, oppure lo volete rinnovare senza spendere molti soldi, sia per l'albero stesso che per i nuovi addobbi, si trovano sul web moltissime idee utilissime e creative, con un'attenzione particolare all'ambiente.
Seguendo questo tipo di esempi renderete le feste di Natale sicuramente più sostenibili.

I giorni di festa sono un'ottima occasione per cambiare stile di vita e scegliere il sostenibile, tanto più se finora non ci avete pensato!

Iniziando dall'albero, quello più ecologico è sicuramente quello vero, (facendo attenzione alla sua provenienza) ma solo se si coltiva in vaso, con le sue radici, e si ripiantano in piena terra subito dopo le feste, avendone cura.
A tale proposito date un'occhiata a questo interessante articolo di Repubblica.it (qui).

Se l'albero vero è troppo impegnativo o esige uno spazio che non avete, scegliere quello artificiale può essere giusto, a patto che lo riutilizziate per tanti anni, in modo da ammortizzare il suo peso per l'ambiente e la vostra coscienza verde sarà salva. 
Pare che una donna in Scozia abbia usato lo stesso albero per 82 anni di fila!

Per essere sostenibili al 100% però bisognerebbe costruire il proprio albero di Natale con materiali di riciclo.
Se avete bisogno di qualche spunto, gli esempi che si trovano online si sprecano; i materiali utilizzati sono i più svariati, così come le  dimensioni.

Gli alberi di Natale in carta riciclata al 100%, per cominciare, sono facili e creativi, ideali da costruire con i bambini e magari da far colorare insieme a loro.

 
Collection Reno - Gruppo RenoDeMedici
Altro esempio di albero di Natale ecologico è quello in cartone riciclato di ecodesign, facile da realizzare e comodo da riporre a fine stagione.
Per realizzarlo si devono disegnare sul cartone due sagome di alberi da incastrare a croce tagliandoli a metà, uno dall’alto e l’altro dal basso. 

Dopodiché sarebbe carino farli decorare dai bimbi; si può anche appendere alle finestre o alle pareti. 
Nel caso in cui non foste bravi nel disegno, affidatevi ai prestampati e pretagliati in vendita on line sul sito The cardboard christmas tree.
Un'altro suggerimento di riciclo è la carta di giornali già letti, oppure la carta dei pacchetti regalo del Natale scorso, con cui si possono creare composizioni tipo queste, eventualmente realizzate su supporti di polistirolo:
 

giovedì 6 dicembre 2012

Il gatto e la volpe!


Sulle pagine web delle principali testate giornalistiche, qualche giorno fà è comparsa una di quelle notizie che mi scaldano il cuore, perfette da leggere nelle giornate fredde come oggi.

Si tratta di un altro toccante esempio di amicizia, tra due animali selvatici, che tutti noi da bambini abbiamo conosciuto come personaggi di una favola o di una canzone.


Questa storia vera si svolge in Turchia, sulle rive del lago Van, presso il quale alcuni pescatori, sono stati testimoni casuali di un’insolita amicizia tra un gatto di razza Turco Van ed una bellissima volpe.
 
Il gatto di razza Van, appartiene ad una razza originaria della zona, che è nota per il suo amore per l’acqua.
Probabilmente la complicità tra il gatto e la volpe è iniziata per aiutarsi a vicenda nel procacciamento del cibo, ma nel tempo è diventata una vera e propria amicizia.
Kerem Abalov, un pescatore del luogo, è stato il primo a notare l'insolita amicizia tra i due animali, ormai oltre un anno fa. 

Ora i protagonisti di questa storia trascorrono insieme intere giornate giocando e cacciando e, guardandoli nelle foto, sembrano volersi un gran bene.

 

 
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