La primavera ormai è completamente sbocciata e chi ama il giardinaggio, ha già ricominciato a praticarlo.
Chi ha la fortuna di aver un giardino ed è sensibile ai problemi ambientali, può fare molto per migliorare la sostenibilità del proprio spazio verde.
Per questo motivo, mi sono proposta di riassumere i principi generali per praticare un giardinaggio ecosostenibile.
1
-
Coltivare piante rustiche, possibilmente autoctone,
che si
adattino bene al clima e al terreno della zona in cui si vive, in
modo da ridurne la necessità di cure ed il fabbisogno di acqua, di
concimi e antiparassitari.
Inoltre
coltivare specie diverse aumenta la biodiversità favorendo di
conseguenza la presenza spontanea di insetti ed animali.
Molte specie di piante, se messe a dimora con la giusta esposizione, non hanno bisogno
di essere irrigate per la maggior parte dell'anno e sono molto
resistenti ai parassiti.
La
scelta delle autoctone è ampia e va fatta in base al clima della propria zona.
Nella penisola italiana comunque le specie aromatiche e officinali più resistenti sono la lavanda,
il rosmarino, l'alloro, l'echinacea, il timo, il tarassaco, la calendula, l'ortica.
Gli arbusti più rustici sono i viburni, le spiree, il sambuco,
il biancospino, i cornus e molti altri.
Tra
gli alberi sono molto resistenti: i noccioli, i pioppi, gli olmi, l'albero di giuda, i faggi, i castagni.
2
- Coltivare
in giardino almeno una siepe di specie rustica,
che abbia una buona copertura e resistenza.
La siepe ha molteplici
funzioni, come ho già spiegato nel post dedicato alle più comuni essenze: Sempreverdi per siepi
Oltre
a creare una protezione dagli sguardi indiscreti e un fondale verde
che dà struttura al giardino, è un'ottima barriera contro il vento, riducendo l'evaporazione
e rallentando la traspirazione delle piante, grazie all'ombra fornita.
Questo aiuta a risparmiare sui consumi idrici, ed è quindi più sostenibile.
Questo aiuta a risparmiare sui consumi idrici, ed è quindi più sostenibile.
Se
in più si utilizzano essenze con foglie dotate di
peluria, come ad esempio il nocciolo, le stesse assorbono le polveri
sottili presenti nell'aria, con il conseguente abbattimento delle
sostanze inquinanti.
Le
siepi inoltre danno riparo agli uccellini durante le piogge, gli
forniscono bacche durante l'autunno e l'inverno, e rifugi sicuri dove
nidificare durante la bella stagione.
3
-
Utilizzare
prevalentemente concimi di origine organica,
come
compost, humus, torba, stallatico, cornunghia, cenere di camino, ecc., argomento già ampliamente trattato nel
post: I segreti della concimazione.
4
– Fare
un uso sostenibile dell'acqua.
Con
le giuste abitudini e gli opportuni accorgimenti, si può ridurre
drasticamente la
quantità d’acqua da dedicare alle piante, specialmente durante la
stagione estiva.
Per
irrigare nel modo migliore il giardino o l'orto, esistono diversi
sistemi automatici, che somministrano la giusta quantità di acqua, e
allo stesso tempo fanno risparmiare circa il 50% di questo bene
prezioso, rispetto all'innaffiamento effettuato con la canna.
Se
ben progettato infatti, il sistema automatico, evita
inutili sprechi, apportando l'acqua direttamente alle radici delle
piante, senza bagnare le foglie, che in situazioni di eccessiva umidità sono
facilmente attaccabili dalle malattie fungine.
Tale impianto andrebbe fatto funzionare durante la notte o nelle prime ore della mattina, in quanto nelle ore più calde della giornata l'acqua
somministrata evaporerebbe subito, andando per lo più sprecata.
Tutte questi suggerimenti in merito all'innaffiamento sono riassunti in: Come e quando innaffiare le piante.
Tutte questi suggerimenti in merito all'innaffiamento sono riassunti in: Come e quando innaffiare le piante.
Per
fare in modo inoltre, che le piante riescano ad assorbire meglio l'acqua
somministrata o quella piovana, si consiglia in primavera di
zappettare
leggermente
intorno al fusto, per rompere la crosta del suolo.
L’aggiunta di pacciamatura alla base delle piante con uno strato di
materiale organico, quali corteccia, gusci di frutta secca, paglia, o
dischi in fibra di cocco biodegradabili, è un ulteriore operazione atta a
limitare l’evaporazione, oltre che a limitare la formazione di infestanti.
Per fare in modo che le coltivazioni in piena terra non
si abituino a richiedere troppa acqua, bisognerebbe avere l'accorgimento di metterle a dimora
in autunno, in modo da farle radicare durante la stagione invernale senza doverle innaffiare fino
alla primavera inoltrata.
Una volta radicate, se non si innaffieranno a cadenze fisse, ma solo quando ne hanno reale necessità, esse di abitueranno a sopportare la sete dei giorni più caldi, senza soffrire troppo e quando giungeranno all'età adulta saranno in grado di accontentarsi della piogge per la maggior parte dell'anno.
Una volta radicate, se non si innaffieranno a cadenze fisse, ma solo quando ne hanno reale necessità, esse di abitueranno a sopportare la sete dei giorni più caldi, senza soffrire troppo e quando giungeranno all'età adulta saranno in grado di accontentarsi della piogge per la maggior parte dell'anno.
Se
il risparmio di acqua vi sta a cuore come sta a cuore a me, sappiate che si possono attuare vari sistemi
di recupero dell’acqua piovana,
bene preziosissimo che non costa nulla ed è senza dubbio migliore di quella
dell'acquedotto.
5
- Combattere
i parassiti e gli insetti indesiderati con la lotta biologica,
preservando quelli utili.
Abolire
i pesticidi è il primo passo essenziale per praticare il
giardinaggio ecosostenibile.
Per
colpa delle alterazioni ambientali provocate da diversi fattori,
quali disboscamento, incendi, dissesto idrogeologico, cambiamenti
climatici, insetticidi, diserbanti, inquinamento, monocolture
intensive, eccessiva urbanizzazione, ecc., alcune specie di insetti
si stanno drasticamente riducendo, rischiando addirittura di
scomparire.
Le
api e le farfalle sono tra le più colpite da questo fenomeno e
l'utilizzo nelle campagne di una gran quantità i fertilizzanti
chimici, contenenti sostanze tossiche, non giova al mantenimento del
loro ecosistema. Vedi: Allarme farfalle! e Allarme api!
Gli
insetti danno un contributo essenziale al ciclo vitale del pianeta:
impollinano i fiori, nutrono gli uccelli, i pipistrelli e i piccoli
mammiferi che popolano i giardini, arricchiscono il terreno, scavano
gallerie che migliorano il drenaggio, portano in superficie i
minerali di cui si nutrono le piante, tengono sotto controllo le
infestanti, funzioni
indispensabili all'equilibrio ambientale!
Soprattutto sono un anello insostituibile nella catena alimentare di altri insetti loro predatori, che altrimenti potrebbero diventare un flagello reale per l’uomo.
Soprattutto sono un anello insostituibile nella catena alimentare di altri insetti loro predatori, che altrimenti potrebbero diventare un flagello reale per l’uomo.
Il
problema è che non si possono eliminare gli insetti indesiderati
senza eliminare anche quelli utili, perché gli insetticidi in
commercio non sono selettivi.
Le
tecniche di giardinaggio sostenibile hanno lo scopo di favorire gli
insetti utili, gli impollinatori e quelli che si nutrono di
parassiti; per
tutelare la loro sopravvivenza, la regola fondamentale è non
utilizzare mai prodotti chimici di alcun genere,
regola ancora più importante quando le piante sono in fase di
fioritura.
Per attirare gli insetti utili è bene coltivare una gran varietà di
piante e fiori, che producano nettare,
considerando che ne producono di più quelli con fioriture prolungate
o continue durante tutta la stagione vegetativa (esempio le annuali),
in modo da favorire il continuo susseguirsi di graditi visitatori
alati.
Le
fioriture estive sono molto efficaci essendo il periodo in cui è
attiva la maggior parte delle specie impollinatrici.
Le
api sono attirate da una gran varietà di pollini e nettari.
I
fiori più ricchi sono quelli dai colori più belli e i profumi più
intensi, come la salvia, l'echinacea, la lavanda, il lillà, i
crisantemi, l'ibisco, che attirano sia api, che bombi.
Questi
ultimi hanno una grande importanza nell'impollinazione, soprattutto
sulle colture di pomodori e fragole, perché rispetto alle api
risultano più attivi in condizioni di luce scarsa.
Se volete rivedere altre bellissime foto dei bombi cliccate qui
Alcune
ricerche hanno dimostrato come in un giardino di medie dimensioni,
con la scelta di piante adatte, possano essere attratte fino a 2000
farfalle in un anno, appartenenti a circa 30 specie diverse ed un
numero elevato di api.
Altro insetto la cui presenza è indispensabile in un giardino è la coccinella.
Altro insetto la cui presenza è indispensabile in un giardino è la coccinella.
Le
coccinelle sono predatrici
insaziabili di afidi,
i parassiti più comuni delle piante, che in caso di attacchi in
massa possono farle deperire in breve tempo, pregiudicando le
fioriture.
Già
nello stato larvale sono molto voraci, nell’arco completo della
loro vita ogni
coccinella mangia migliaia di afidi.
Il
lavoro instancabile delle coccinelle, spesso evita i giardinieri di
dover trattare le piante con antiparassitari chimici che oltre a non
debellare definitivamente i parassiti, inquinano fino a chilometri di
distanza trasportati dal vento e dalla pioggia e intossicano gli
uccelli che mangiano gli insetti avvelenati.
Durante
l'inverno la maggior parte delle coccinelle va in letargo
nascondendosi sotto le foglie secche o le cortecce, per poi tornare
attiva all'inizio della bella stagione; il mese in cui se ne trovano
in abbondanza è maggio, periodo in cui si riproducono.
Io le
trovo spesso in stadio larvale e di pupa, tra le foglie del
crisantemo coreano, così come vedete nella foto qui sotto o potete leggere nel post Chi cerca trova.
Per
preservarle oltre a non utilizzare prodotti tossici, bisogna fare
attenzione a non buttarle via insieme alle potature e alle foglie
secche in primavera, in modo che possano riprodursi nei nostri
giardini.
Negli
ultimi anni è diventato possibile acquistare
le coccinelle,
sia adulte che allo stato di larve, presso consorzi agrari o su vari
siti online.
Le
coccinelle sono stati i primi insetti ad essere allevati
su scala industriale, per
essere vendute in
variopinte scatoline, da appendere ai rami della pianta da difendere,
oppure da
liberare sulle chiome degli arbusti assediati dai parassiti, nel
periodo tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.
Su diversi siti o presso i consorzi agrari, si
trovano in vendita scatole di adulti o di larve di coccinella del tipo
Adalia bipunctata,una delle specie più comuni degli habitat della Pianura Padana (la mia zona); così come si trovano diversi tipi di acari ghiotti di cocciniglia
cotonosa o di ragnetto rosso, altri temibili parassiti che affliggono
le piante in mancanza di giusta aerazione.
Per
fare in modo di attirarle nel proprio giardino ecco alcuni esempi di piante perfette:
Timo,
calendula, potentilla, tarassaco, crisantemi e ortica (che attira
anche una particolare farfalla).
Anche
le farfalle
sono insetti molto utili spostandosi di fiore in fiore e
impollinandoli.
Ecco
le essenze che attirano maggiormente le farfalle:
Lavanda,
echinacea, ortica, che ne attira una in particolare e il bellissimo
albero delle farfalle o buddleja davidii che vedete qui sotto.
Per
attirare le farfalle bisogna tener presente che è molto importante
l'ubicazione delle piante, che deve essere in posizione soleggiata e
per quanto più possibile riparata dal vento.
Esistono
in commercio le casette
per farfalle,
ideate per creare un rifugio sia per il letargo, che per i giorni
piovosi e ventosi, dotate di una serie di fessure parallele
attraverso le quali le farfalle possono entrare; va posizionata
vicino alle piante che attirano le farfalle.
Altri
insetti utili sono i sirfidi,
famiglia di insetti comprendente oltre 6000 specie, tra cui molte
piccole vespe, i cui esemplari adulti si cibano di polline e nettare,
mentre le larve si cibano di afidi.
Piantando
la calendula vicino alle rose o alle piante dell'orto, si attirano
facilmente; anche tra le foglie di timo troveranno il loro habitat
ideale.
Se
invece coltivate l'orto e avete problemi con le lumache,
sappiate
che
ci sono
diversi rimedi
naturali per
tenerle lontane.
Vedi
post Rimedi naturali anti lumache.
Questi
piccoli esserini sono
molto attivi di notte e in condizioni di forte umidità; la sera
escono dai loro rifugi sotto le foglie delle piante, i sassi e le
siepi.
In
commercio si trovano diversi prodotti di origine
chimica,
che oltre
a uccidere le lumache in modo molto brutale, finiscono per essere
assorbiti dalle coltivazioni che si vorrebbero proteggere, rendendole
tossiche per la nutrizione.
Inoltre
i lumachicidi a base di Metaldeide
sono altamente
tossici e pericolosi
anche per i ricci, gli uccellini, le talpe, i gatti e i cani, sia nel
caso li ingerissero, sia in caso mangiassero le lumache intossicate.
Nella
sua preparazione viene aggiunta della melassa per renderlo molto
appetibile, il che non attira solo le chiocciole ma anche gli animali
domestici, che possono morirne.
Fate
attenzione a non utilizzare queste sostanze, non occorre una
soluzione così drastica per risolvere il problema!
Per
combattere l'invasione di lumache si può usare ciò che la natura ci
offre.
Le lumache infatti evitano di strisciare su sostanze con consistenze per loro fastidiose, che possono quindi essere utilizzate per costruire una barriera intorno all’orto o alla pianta che si vuole proteggere.
Le
più efficaci a questo scopo sono l’ortica, la
senape
gialla, il
cerfoglio
e il
crescione.
Se non vi pare una soluzione
pratica coltivare o utilizzare le foglie delle piante sopra elencate,
un altro efficace metodo è creare una barriera di materiali
(assolutamente organici) che impediscano
alle lumache di superarla: guscio
d'uovo tritati, cenere, sabbia di fiume, segatura, fondi di caffè,
crusca,
cioè sostanze
dalla consistenza polverosa, granulosa o pungente, odiate dalle
tenere lumache.
Tenete conto che sono rimedi
da rinnovare ogni volta dopo le piogge forti.
Ulteriore accorgimento può
essere circondare l'orto con un sottilissimo filo
di rame
appoggiato sul terreno, che se le povere lumache toccheranno,
prenderanno una scossa che le farò desistere.
Un altro metodo che si vede
utilizzata soprattutto nei parchi e nei giardini pubblici, è la
bottiglia
di plastica tagliata a metà e
conficcata nel terreno a protezione delle piantine più tenere,
appena messe a dimora, da togliere solo quando le piante in questione
saranno abbastanza sviluppate e legnose da non attirare più gli
animaletti affamati.
Se l’estensione dell’orto
e il numero di lumache lo consentono, il metodo più naturale in
assoluto è la raccolta
manuale.
Una volta raccolte, dotati
di guanti e con grande pazienza, si possono portare lontano per dare
alle malcapitate la possibilità di sopravvivere in un posto più
sicuro, in un parco o un campo, oppure di possono mettere nel
compost, senza schiacciarle, dove non rappresenteranno più un
pericolo per l'orto, ed attenderanno i resti della lattuga.
Se invece le lumache non vi
infastidiscono, sappiate che sono
un ottimo cibo per gli altri frequentatori di giardini: uccelli,
lucertole, topi, rane, ricci.
Ma
veniamo al flagello dei giardinieri, gli afidi,
i
parassiti più comuni, detti anche pidocchi delle piante, che si
nutrono succhiando la linfa delle piante e possono causarne il
deperimento.
Esistono
anche in questo caso diversi metodi
naturali per
allontanarli senza fare troppi danni agli insetti utili che non
vogliamo colpire.
- Eliminare manualmente gli afidi con uso di guanti se non sono ancora troppo numerosi.
- Con un getto d’acqua piuttosto forte tentare di togliere tutti gli animaletti anche sulla pagina inferiore delle foglie.
- Spruzzare su tutta la pianta una miscela di acqua con sapone di Marsiglia (circa 20 cc di sapone per litro d'acqua)
- Tagliare la parte colpita, solitamente l'apice della pianta e gettarla senza riappoggiarla nel giardino.
- Irrorare le parti colpite con macerato di ortica o di assenzio, di peperoncino o di aglio. L'allicina contenuta nell’aglio, ad esempio, è un potente antifungino, oltre ad avere un’azione repellente nei confronti di acari, afidi e tignole.
Il modo più semplice per usarlo è tritarlo finemente e miscelare circa un etto di aglio a 10 litri d’acqua, lasciandoli macerare per circa tre giorni, per poi irrorare la pianta e sul terreno sottostante evitando le ore più calde.
Si può anche filtrare per utilizzare un vaporizzatore per riuscire a bagnare anche la parte inferiore delle foglie.
La
tempestività
è fondamentale per la riuscita dell’intervento, prima vi
accorgerete dell'attacco e maggiore sarà la probabilità di successo
dei metodi naturali.
Anche
le
zanzare sono
un fastidio per chi vuole godersi il giardino.
Un
aiuto può essere dato dalla catambra,
definita anche pianta
antizanzare,
per la sua efficace azione repellente, per un paio di metri nelle sue
vicinanze.
L'altra
idea attenta all'ambiente è l'installazione di batbox
per i pipistrelli,
che divorano migliaia di zanzare a notte.
Esistono
però molte altre piante di facile reperimento che hanno un effetto
repellente sulle zanzare comuni e tigri.
In
particolare sul balcone, dove lo spazio è più ridotto, l'azione di
queste essenze repellenti si rivela più efficace che in giardino,
soprattutto se si crea una barriera tutt'intorno.
Essendo
per la maggior parte piante aromatiche, oltre a contenere essenze
insettorepellenti, sono anche gradevoli all'uomo da annusare.
Una
delle piante comuni più efficaci è il basilico,
ma anche il
rosmarino,
la lavanda, la salvia, la citronella, il limone, il cedro atlantico,
l'eucalipto, la menta, la lantana, il geranio,
svolgono la stessa utilissima funzione.
La
prevenzione
agevolerà la lotta stagionale alle zanzare, eliminando le condizioni
che favoriscono la loro presenza e riproduzione.
- Eliminare o svuotare ciò che contiene acqua, sottovasi, tombini, bacinelle, innaffiatoi, dove le zanzare possono depositare le uova. L'olio di neem è un ottimo larvicida, bastano poche gocce nelle acque stagnanti del giardino, sottovasi, grondaie e pozzetti, per impedire che le larve si sviluppino allo stadio di zanzara.
- Bonificare laghetti, fontane, abbeveratoi con un larvicida ad esempio il batterio Bacillus Thuringiensis, in forma di pastiglia ha un impatto ambientale pari a zero ma impedisce la riproduzione degli insetti per 15 giorni.
- Anche i laghetti artificiali, i piccoli stagni, le vasche e le fontane sono utili nella lotta biologica, perché attirano i predatori naturali di zanzare e di larve, come libellule, rospi, rane, girini, oppure mettere pesci rossi, grandi divoratori di larve.
Per
i bambini dopo i due anni, si può ricorrere a un rimedio omeopatico,
il Ledum
palustre,
efficace repellente naturale.
La
natura ancora una volta fornisce gli strumenti per difenderci.
Troverete maggiori informazioni sull'argomento nel post: Zanzare che tortura!
Troverete maggiori informazioni sull'argomento nel post: Zanzare che tortura!
Anche
per le malattie
fungine
delle piante esistono diversi rimedi naturali.
La
ticchiolatura,
anche conosciuta come macchia
nera, è
una malattia fungina che colpisce alcune piante ornamentali e da
frutto, in particolare la rosa, il cotoneaster, il biancospino, la
piracanta, il salice, il melo, il nespolo, e molti altri.
Si
sviluppa soprattutto in presenza di un clima particolarmente umido e
con scarso ricircolo d’aria, ad una temperatura di 24-25°C.
Gli
attacchi di ticchiolatura avvengono in prevalenza in primavera e in
autunno, ma possono succedere anche in estati piovose
e afose.
La
malattia colpisce soprattutto le foglie,
che si ricoprono gradualmente di macchie scure, piccole ed isolate
all'inizio, ma che diventano in breve tempo sempre più fitte, fino a
scurire completamente la foglia e a farla seccare e cadere.
Dalla
pagina superiore della foglia, la malattia fungina si propaga
velocemente anche alla pagina inferiore per poi attaccare i rami più
esili, e poco dopo quelli portanti fino a contaminare l'eventuale
frutto, che si deforma e marcisce.
Se
l’attacco è in fase avanzata si può arrivare alla completa
defogliazione della pianta e al suo indebolimento, fino alla
riduzione dello sviluppo vegetativo e della fioritura.
Questo fungo si propaga rapidamente da una pianta all'altra, è quindi bene intervenire rapidamente non appena si notano i sintomi, per preservare le piante ancora sane.
Questo tipo di fungo sopravvive all'inverno, come spora, nelle foglie che cadono in terra.
Questo fungo si propaga rapidamente da una pianta all'altra, è quindi bene intervenire rapidamente non appena si notano i sintomi, per preservare le piante ancora sane.
Questo tipo di fungo sopravvive all'inverno, come spora, nelle foglie che cadono in terra.
Vi
consiglio una ricetta casalinga come rimedio
naturale contro la ticchiolatura:
Miscelare
in un secchio: 3 litri e mezzo di acqua, 1 cucchiaio di bicarbonato
di sodio, 3 gocce di detersivo per piatti, trasferire il preparato in
uno spruzzatore e irrorare su tutte le parti della pianta; si
può ripetere dopo un paio di settimane in caso di protarsi dei
sintomi.
La
miglior cura contro la ticchiolatura comunque è la prevenzione,
che si effettua con una adeguata potatura delle piante soggette a
questo tipo di problemi, per far circolare meglio l'aria tra i rami.
Inoltre
è opportuna la rimozione
delle foglie e dei frutti infetti caduti
sul terreno, avendo cura di distruggere tutto il materiale raccolto.
Aiuta
la prevenzione
di tutte le malattie fungine un'adeguata
esposizione ed irrigazione, effettuate in modo che la pianta abbia un
buon drenaggio, che eviti pericolosi ristagni.
Se
si ha la cautela di irrigare il giardino nelle prime ore della
mattina, anziché la sera, le foglie non rimarranno bagnate a lungo,
evitando l'insorgere del problema.
Ovviamente, come già detto prima, è bene non bagnare le foglie durante l'irrigazione manuale, ma direzionare il getto sulle radici.
Ovviamente, come già detto prima, è bene non bagnare le foglie durante l'irrigazione manuale, ma direzionare il getto sulle radici.
Se
nonostante le precauzioni, le piante vengono attaccate da malattie
fungine, utilizzate sistemi
totalmente naturali,
come infusi
o decotti a base di equiseto o di ortica, efficaci
anche contro la peronospora, altro pericoloso fungo che attacca le
coltivazioni.
Se
questi non funzionano, la soluzione comunemente usata dagli
agricoltori è il trattamento con poltiglia bordolese o verde rame,
da effettuarsi in fase di riposo vegetativo, che danno ottimi
risultati e sono ammessi in agricoltura biologica, tenete conto però
di non
usare questi
prodotti sulle piante in fase di fioritura, perché nuocereste
comunque agli insetti impollinatori.
6
–
Ultimo, ma non meno importante comportamento sostenibile, è
riciclare attrezzi o contenitori usati per
invasare i fiori e le piante, sia per risparmiare, ma soprattutto per
gettare meno oggetti nei rifiuti.
bentornata!
RispondiEliminaCiao Ilaria, felice di leggerti...
RispondiEliminabentornata!!!!!! auguri!!!!
RispondiEliminaIl tuo blog lo leggo sembre con piacere: i argomenti sono interessanti e le foto sono splendide!
RispondiEliminaGrazie mille, apprezzo molto i tuoi complimenti!
Eliminamolto interessante questo post!
RispondiEliminaMi unisco ai tuoi followers, come te amo la natura e gli animali :)
Complimenti, un blog davvero interessante.
RispondiEliminaAmo anche io la natura e l'arte, oltre alla moda :)
RispondiEliminaBel blog!!
Paolo
Grazie!!!
EliminaIlaria, sei sparita....
RispondiEliminaNon avrai abbandonato il blog, vero? tutto bene?
un abbraccio
chiara
Finalmente un blog interessante!!… Ho pensato te per il Liebster Award, un premio assegnato dai blogger ad altri blogger che scrivono cose interessanti come te! Se lo accetti questo è il link
RispondiEliminahttp://lacameraverde.blogspot.it/2014/06/liebster-award-il-premio-dai-blogger.html
Continua a scrivere! A presto
Barbara
Complimenti! Un ottimo, interessante ed utilissimo blog!!!!!!
RispondiEliminaBrava! :)
Barbara
Ciao Ilaria, adoro il tuo blog, le tue incantevoli foto, i tuoi fiori e gli splendidi insetti che passano per il tuo giardino.. Sono un amante della natura, e mi piacerebbe poter contribuire alla propagazione delle farfalle e delle api.. Ma non capisco in cosa sbaglio.. Ho acquistato da poco una buddleja, ed ho 3 gerani rossi.. Non capisco però come mai nei miei paraggi le farfalle non ci sono.. Arrivano api, bombi, calabroni sulla buddleja, ho visto persino il passaggio della sfinge colibrì... Ma delle farfalle non c'è traccia... Cosa mi consigli?
RispondiEliminaIlaria, sei sparita... Tutto bene? Torna, che manchi tu e mancano i tuoi interessanti scritti (sia qui che su Twitter)!
RispondiEliminaComplimenti per il tuo blog che trovo interessantissimo, spero di rileggerti presto, ho bisogno dei tuoi utilissimi consigli per il giardino che sto progettando che vorrei coltivare senza prodotti chimici, Silvia
RispondiEliminaIlaria, guarda che inizio a preoccuparmi davvero... E' troppo tempo che non dai più tue notizie... Spero vada tutto bene!
RispondiElimina