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martedì 26 febbraio 2013

Big cat week!


Dai leoni del Kenya fino al leopardo delle nevi in Himalaya, i grandi felini hanno bisogno del nostro aiuto!

Leoni, tigri, leopardi, ghepardi, giaguari stanno scomparendo e National Geographic si impegna ormai da anni per sostenere i programmi contro l'estinzione di questi animali.
Proprio ieri è cominciata la settimana dedicata ai grandi felini sul canale tv Nat Geo Wild di Sky, con una programmazione di una serie di imperdibili documentari HD, dedicati a questi animali straordinari. 
Attraverso un meraviglioso viaggio di immagini carico di speranza, questo evento televisivo globale, vuole contribuire a fermare il bracconaggio e sensibilizzare l'opinione pubblica al rispetto e alla salvaguardia dei felini di tutto il mondo.


L'ammirevole iniziativa prevede che per ogni nuovo fan della pagina Facebook di Nat Geo Wild Italia, il canale donerà 1 € per salvare i grandi felini della terra a rischio di estinzione! 
Basta un click su "mi piace", non costa nulla!

Ruggisci anche tu per la causa!


Scopri di più sul sito
Nationalgeographic.com, dove potrai dare, volendo, un ulteriore contributo personale cliccando su: donate.nationalgeographic.org

Nel frattempo godetevi il breve video promo della Big Cat week, è troppo forte!


domenica 24 febbraio 2013

Viburno thinus, un sempreverde che non può mancare!


Il viburnum thinus è senza dubbio un arbusto che regala grandi soddisfazioni a chiunque la coltivi.
E' una pianta sempreverde molto rustica, poiché sa adattarsi agli ambienti siccitosi e sopravvive senza problemi nei climi più rigidi, sopporta l'esposizione all'ombra, anche se fiorisce meno, ed è particolarmente resistente alle intemperie.
Raramente si ammala e non richiede le classiche operazioni di potatura, in quanto può crescere in forma libera, senza controindicazioni per la salute della pianta.
Se non si interviene con le potature, oltretutto, il viburno thinus regala piccoli fiori a mazzetti che sembrano merletti bianco avorio, molto profumati, di colore rosa quando sono ancora in bocciolo.
Proprio come succede al mio!

È un arbusto da non dimenticare nella progettazione di un giardino!
 
Il suo portamento è morbido, espanso, con rami estremamente flessibili, eppure particolarmente resistenti.
Con il tempo può raggiungere i 3-4 metri di altezza e i 3-4 metri di larghezza.
Tenete conto dei suoi ingombri prima della scelta del luogo di messa a dimora.
Originario dell'Europa sud-orientale, viene chiamato anche viburno tino, lentaggine, lauro tino o alloro tino.
Il viburno thinus emette i boccioli rosa in inverno e fiorisce in primavera, sempre se non lo potate in autunno.


Le sue foglie hanno una consistenza coriacea di colore verde scuro, ma la bellezza di questo tipo di viburno (ne esistono circa 120 specie diverse) non è solo nel fogliame o nella fioritura, ma anche per le abbondanti bacche molto decorative di color blu violaceo che compaiono dopo la fioritura, in autunno e permangono per diverso tempo sull'arbusto.


Le bacche del viburno sono molto gradite agli uccellini che frequentano i giardini, dandoci un'opportunità in più di osservarli quando si avvicinano per mangiare.
E' fondamentale precisare che i suoi frutti sono tossici per gli essere umani, infatti contengono una sostanza nociva, la viburnina. 
La corteccia invece contiene amidi, saccarosio, oli grassi e destrine ed è utilizzata a scopi farmacologici.

Il viburno thinus, per tutte le sue caratteristiche, risulta molto adatto alla formazione di siepi ma può essere tenuta anche in vaso, come esemplare singolo o in aiuola mista (come il mio).
Viburno thinus nel nostro giardino com'è ora, a febbraio (è l'arbusto fiorito a sx vicino alla scala)
Viburno thinus a maggio scorso (tra la scala e la rosa)

Si mettono a dimora in autunno o in primavera tenendo conto che predilige i terreni drenati e freschi.
La concimazione è consigliata al momento della messa a dimora (preferibilmente stallatico pellettato o compos) e non è necessario ripeterla ciclicamente, come accade per altre piante che richiedono maggiore cura perché più delicate, ma se ogni autunno ripetete la somministrazione la pianta si rafforzerà.

venerdì 22 febbraio 2013

Piccoli amori con le ali


La neve è tornata per l'ennesima volta quest'anno e gli animali selvatici fanno sempre più fatica a trovare cibo.
Soprattutto gli uccellini, che a me stanno tanto a cuore, rischiano di non riuscire a passare l'inverno, per la mancanza delle loro prede naturali.

Nei mesi più rigidi come gennaio e febbraio è più difficile che mai per gli amici piumati procurarsi il cibo da soli, perché le bacche rimaste sugli arbusti sono pochissime e la neve che copre il terreno rende impossibile trovare qualcosa. 
Il miglior sistema inventato dalla natura per combattere il freddo è quello di nutrirsi, perciò, lo so, l'ho già detto più volte, ma credo valga la pena continuare a ripeterlo, pur rischiando di essere noiosa.

AIUTATE GLI UCCELLINI AFFAMATI!!!


Come tutti gli anni in questi periodi di freddo intenso e neve, l’ENPA e la LIPU chiedono un piccolo sforzo da parte di tutti da dedicare ai piccoli volatili, che ogni mattina ci rallegrano con il loro cinguettio.
Se non sapete da dove iniziare, troverete informazioni utili su vari miei post approfonditi sull'argomento "uccellini affamati", che elenco qui di seguito.
Potete rileggerli, se li conoscete e fate già la vostra parte per i piccoli amici pennuti, anche solo per riguardare le foto!

Sos neve


I vari articoli già pubblicati possono tornare utili anche a chi vuole dedicarsi al magico hobby del birdgardening!

Ho scattato altre foto negli ultimi giorni di ciò che vedo fuori dalla mia finestra per arricchire il mio album personale, che vorrei condividere.
Nonostante nel mio giardino il cibo non manchi mai, tra palle di grasso appese e semi sparsi sul balcone, gli uccellini abituali mi sembrano preoccupati di trovare cibo, soprattutto nelle giornate di neve.
A volte capita di vedere i più vivaci (spesso i fringuelli maschi) fare di tutto per allontanare i suoi simili, spesso però condividono il pasto da buoni fratelli, anche se di specie diverse.
Per me è sempre un'immensa gioia osservarli!
Non riesco più ad immaginare la mia vita senza questa dolcissima routine!

Cinciarella in attesa del suo turno alla palla di grasso appesa alla ringhiera

Cinciarella sul ramo di cornus sanguinella che scruta la zona
Fringuelli e passero sul balcone in cerca di semi coperti dalla neve
piccole scaramucce tra una cinciallegra e un fringuello maschio con carattere difficile
fringuelli maschi e femmine che spesso si spostano in gruppo

mercoledì 20 febbraio 2013

La favola del rinoceronte

 

C'era una volta un cucciolo di rinoceronte di nome Jimmy che viveva in Africa, esattamente in Zimbabwe.  
Purtroppo questo cucciolo aveva perso la mamma perché era stata uccisa dai bracconieri
Il giorno che è stato trovato nella savana aveva solo pochi giorni di vita e se ne stava triste e disperato vicino al corpo immobile della madre.
 
David Hulme, il fotografo naturalista che lo ha trovato, lo ha portato nella fattoria degli amici Anne e Roger Whittal, due persone gentili che si occupano anche del recupero di animali feriti o di cuccioli rimasti orfani, destinati a morte certa proprio come Jimmy.
Sebbene pesasse già due tonnellate, il piccolo è diventato subito un componente a tutti gli effetti della famiglia di umani, imparando a vivere con loro come avrebbe fatto un animale domestico.
Già dai primi mesi, il cucciolo nutrito da Anne con il biberon, si è convinto che lei fosse sua madre.
Crescendo serenamente presso la fattoria
dei Whittal si è molto affezionato a loro, ma una volta raggiunta l'età adulta, il giovane rinoceronte, è stato reinserito gradualmente nella savana, il suo habitat naturale, fino a tornare alla vita selvaggia in natura.



Sebbene Jimmy avesse solo pochi giorni di vita quando è arrivato alla fattoria, e addomesticarlo potesse sembrare un'impresa difficile, si è integrato in pochissimo tempo con gli altri animali e con i bambini che la frequentavano.
Questo grande mammifero dalla pelle spessa come una corazza e dal corno appuntito in cima al muso, che può sembrare un animale preistorico, si lasciava accarezzare da tutti, dimostrando di provare grandi sentimenti.

 

Dopo aver passato tanto tempo nel mondo degli uomini Jimmy, sebbene ben riambientato in mezzo ai suoi simili, ogni tanto sente la nostalgia della vecchia casa in cui è cresciuto, così di tanto in tanto ci ritorna, con grande gioia di mamma Anne.
Questa è una storia straordinaria a lieto fine che ha il sapore di una favola.
È la conferma che una famiglia è un’insieme di esseri viventi, legati tra loro da affetto incondizionato, siano essi animali o umani.
Ma non tutte le storie sui rinoceronti sono a lieto fine....


 

Purtroppo la vita di questi pachidermi africani e asiatici è molto complicata, causa la caccia di frodo dei bracconieri che li
massacrano per vendere i loro corni come sostanza afrodisiaca ai ricchi cinesi o russi. 

domenica 17 febbraio 2013

Come e quando potare le rose

 

Quale giardino si può definire tale se non ha almeno una rosa?
Le rose ci regalano stupende fioriture per diversi mesi all'anno, ma in cambio hanno bisogno di cure e soprattutto di interventi di potatura.
Infatti per dare il meglio di sè, assicurandosi fiori splendidi da far invidia a tutto il vicinato, le rose richiedono potature regolari e adeguate.
È un'operazione indispensabile per la loro vita.


Rosa Pearl Mirato (quella su cui ho trovato le uova di cimice: Scoperta di una giardiniera curiosa)
Lo scopo della potatura è polivalente: se è bene eseguita ne corregge la forma rendendola armoniosa, ma soprattutto stimola sensibilmente la fioritura, aumentandone il volume e la quantità.

La mia amatissima e profumatissima rosa Liv Tyler!

Le rose si dividono in tante specie diverse e ogni rosaio richiede un procedimento appropriato di potatura, che deve essere eseguita seguendo la giusta tecnica.
Questa operazione va effettuata in diversi momenti dell'anno secondo la latitudine, l'esposizione e l'altitudine. 
In ogni caso non si deve mai potare durante i mesi di freddo intenso.
Nelle zone a clima mite dell'Italia centrale, del sud e delle isole, è preferibile la potatura autunnale (fine novembre-primi di dicembre), che dovrebbe garantire un'anticipata fioritura primaverile. 
Nelle zone più fredde (è il caso della mia Pianura Padana) è invece consigliabile rimandare la potatura a febbraio-marzo aspettando la fine delle gelate. 
È comunque opportuno intervenire sempre prima della ripresa vegetativa: una potatura tardiva pregiudica e ritarda la prima fioritura!

Bisogna tenere presente, inoltre, che la maggior parte delle rose produce i fiori sui rami nuovi ma alcuni tipi fioriscono sui rami dell'anno precedente (tutte le rose rampicanti e alcune rose a cespuglio non rifiorenti).
Queste ultime specie devono quindi essere potate a fine estate, dopo che la pianta avrà esaurito la sua ricca fioritura.
Nei rosai adulti molto rigogliosi è meglio intervenire in due fasi distinte: una potatura autunnale, a novembre, per accorciare di circa un terzo i rami troppo lunghi, al fine di evitare che il vento o il peso della neve possano spezzarli, poi una potatura vera e propria alla fine dell'inverno.



Prima di iniziare questa operazione è molto importante verificare che le cesoie siano ben affilate e disinfettate.
Se è giunto il momento di cambiarle, fatelo, e se volete fare un ottimo acquisto cliccate qui!
Il taglio di potatura va praticato non più di 6-8 millimetri al di sopra di una gemma e rivolto verso l'esterno del cespuglio; se si taglia il ramo troppo lontano dall'ultima gemma, si genera un moncone che si seccherà e non darà vita ai fiori.
Il taglio va fatto inclinato verso il basso dalla parte opposta della gemma per favorire lo scolo dell'acqua e non bisogna assolutamente provocare sfilacciature che potrebbero rendere la rosa più soggetta a malattie.
Ecco un esempio molto esplicativo:


Si devono eliminare anche i rami secchi, quelli che si incrociano verso l'interno e quelli più deboli per permettere alla pianta di ricevere luce e aria all'interno.
Se i rami sono particolarmente robusti si consiglia di utilizzare una sega da potatore.
Dopo aver fatto una buona parte del lavoro di potatura, allontanatevi di qualche metro per  osservare meglio se la pianta sta assumendo la forma giusta, che deve assomigliare ad una scodella.
Eliminare poi tutti i polloni che si formano dalle radici durante l'inverno; il taglio deve essere netto e radente il punto della radice da cui il ramo spunta. 
Se il pollone cresce lontano dalla pianta non è sufficiente tagliarlo a terra, ma si dovrà risalire fino alla radice.

venerdì 15 febbraio 2013

Piante tossiche per i gatti

I gatti amano mordicchiare ciò che li circonda, compresi piante e fiori, visto che sono animali molto curiosi che amano andare alla scoperta dell’ambiente in cui vivono, soprattutto se hanno la fortuna di poter passare del tempo all'aperto sui balconi e nei giardini.
Anche in ambienti apparentemente sicuri si può nascondere un pericolo, ed è nostro dovere proteggerli da tutte quelle situazioni che potrebbero danneggiare la salute dei nostri adorabili mici.

Penny la gatta di mia mamma che gironzola spesso anche nel mio giardino
Purtroppo molte piante domestiche (alcune delle quali molto proteggono contro l'inquinamento domestico) alcune completamente, altre solo in parte, sono tossiche per i gatti, se ingerite.

Per chi ha a cuore la salute dei piccoli amici a quattro zampe, ho preparato un elenco, più dettagliato possibile, con le informazioni trovate in rete, in cui compaiono i nomi delle piante più tossiche per i felini domestici, seguite dagli effetti che possono provocare.
Nel caso in cui il vostro gatto ne avesse ingerito una parte, meglio contattare subito un veterinario che consiglierà come agire.

Nel frattempo tenete il micio in un luogo caldo e tranquillo, ma non siate tentati di dargli del latte, perché i grassi in esso contenuti possono agevolare l'assorbimento delle sostanze tossiche liposolubili.


Piante tossiche Effetti


ACONITO nausea, vomito, cecità, aritmie cardiache e morte
AGRIFOGLIO O ILEX vomito, dolori addominali, diarrea
ALBERO DEL SAPONE vomito, dolori addominali, diarrea
ALCHECENGIO vomito, dolori addominali, diarrea
ALLIUM pallore, debolezza, vomito, nausea
ALOE VERA effetti vari secondo la quantità ingerita
AMARANTO effetti vari secondo la quantità ingerita
AMARILLIDE vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
ANEMONE afte in bocca,raramente sintomi enterici
ANTHURIUM dolore e tumefazione della bocca
APOCYNUM O CANAPA DEL CANADA febbre, ipotermia, tachicardia e morte
ARISAEMA vomito, dolori addominali, diarrea
ASTRAGOLO effetti vari secondo la quantità ingerita
AUCUBA JAPONICA nausea, vomito
AZALEA E RODODENDRO vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
BARBA DI CAPRA O ERBA DI S. CRISTOFORO nausea, vomito, problemi renali
BELLADONNA tachicardia, midriasi, ritenzione urinaria
BERGENIA vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
CALADIO Infiammazioni e gonfiori alla lingua e alle labbra
CALLA ZANTEDESCHIA E CALLA PALUSTRE dolore e tumefazione della cavità orale
CALOTROPIS O CHERATO congiuntiviti e problemi cardiaci
CESTRUM tachicardia , eccitazione,convulsioni
CICUTA DI SOCRATE O PREZZEMOLO CANINO convulsioni
CIPERO vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
COLOCASIA O ORECCHIO DI ELEFANTE vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
CORIARIA convulsioni
CRISANTEMO vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
DAFNE nausea, vomito, shock, morte
DATURA effetti vari secondo la quantità ingerita
DICENTRA effetti vari secondo la quantità ingerita
DIFFENBACHIA pericolose infiammazioni e gonfiori alla lingua e alle labbra: potrebbe essere necessaria una tracheotomia d'urgenza
DIGITALE vomito, dolori addominali, diarrea
DULCAMARA vomito, dolori addominali, diarrea
EDERA vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
ERBA MORELLA effetti vari secondo la quantità ingerita
EUPHORBIA SPINOSA vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
FICUS reazioni allergiche da contatto ed orticarie
FILADELFO vomito, dolori addominali, diarrea
FILODENDRO pericolose infiammazioni e gonfiori alla lingua e alle labbra: potrebbe essere necessaria una tracheotomia d'urgenza
FUNGO PRATAIOLO effetti vari secondo la quantità ingerita
GELSOMINO problemi di equilibrio, vista offuscata, convulsioni e insufficienza respiratoria
GIACINTO nausea e vomito
GIGLIO O LILIUM stomatiti e insufficienza renale.
GLICINE O WISTERIA vomito, dolori addominali, diarrea
HEMEROCALLIS insufficienza renale acuta
IPOMEA O CAMPANELLA RAMPICANTE effetti allucinogeni
IPPOCASTANO vomito, dolori addominali, diarrea
IRIS vomito, dolori addominali, crampi, disturbi gastrointestinali
KALMIA O ALLORO DI MONTAGNA ptialismo, scolo nasale, sintomi neurologici
LANTANA CAMARA fotosensibilizzazione
LAUROCERASO sintomi simili all'avvelenamento da cianuro, mucose rosso ciliegia, tachicardia, vomito, shock, convulsioni e morte
LICIUM effetti vari secondo la quantità ingerita
LIGUSTRO vomito, dolori addominali, diarrea
LUPINO effetti vari secondo la quantità ingerita
MAGGIOCIONDOLO atassia, nausea, vomito, diarrea, paralisi, morte
MALUS E PRUNUS TUTTI (FOGLIE E NOCCIOLI DEI FRUTTI) sintomi simili all'avvelenamento da cianuro, mucose rosso ciliegia, tachicardia, vomito, shock, convulsioni e morte
MELIA convulsioni
MENISPERMO RAMPICANTE effetti vari secondo la quantità ingerita
MOMORDICA vomito, dolori addominali, diarrea
MONSTERA pericolose infiammazioni e gonfiori alla lingua e alle labbra: potrebbe essere necessaria una tracheotomia d'urgenza
MUGHETTO O CONVALLARIA nausea, vomito, atassia, collasso
NARCISO TROMBONE O GIUNCHIGLIA vomito, dolori addominali, diarrea
NICOTIANA O TABACCO ORNAMENTALE vomito, dolori addominali, diarrea
NOCE MOSCATA effetti allucinogeni
NOCE VOMICA convulsioni
OLEANDRO vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
ORTENSIA crisi intense di vomito e dissenteria
ORTICA E ORTICA INDIANA irritazioni della pelle, vomito, respirazione difficoltosa
PALMA CARYOTA dolore e tumefazione della cavità orale
PALMA CYCAS nausea, vomito, ittero
PAPAVERO nausea, vomito
PATATA CRUDA effetti vari secondo la quantità ingerita
PERVINCA O VINCA MINOR effetti allucinogeni
PEYOTE effetti allucinogeni
PHITOLACCA vomito, dolori addominali, diarrea
PHOTINIA effetti vari secondo la quantità ingerita
PIERIS sintomi gastroenterici, bradicardia,collasso, convulsioni e morte
PITTOSFORO vomito, dolori addominali, diarrea
PODOFILLO effetti vari secondo la quantità ingerita
POTOS pericolose infiammazioni e gonfiori alla lingua e alle labbra: potrebbe essere necessaria una tracheotomia d'urgenza
RABARBARO effetti vari secondo la quantità ingerita
RANUNCOLO afte orali e grave gastroenterite emorragica
RICINO vomito, dolori addominali, diarrea
ROBINIA vomito, dolori addominali, diarrea
SIMPLOCARPO vomito, dolori addominali, diarrea
SINGONIO pericolose infiammazioni e gonfiori alla lingua e alle labbra: potrebbe essere necessaria una tracheotomia d'urgenza
SOLANUM CAPSICASTRUM vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
SPERONELLA O DELPHINIUM vomito, dolori addominali, diarrea
SPINACIO CRUDO effetti vari secondo la quantità ingerita
SPINOCERVO disturbi gastroenterici, crampi
STELLA DI NATALE ferite e infiammazioni recidive alla bocca, al tratto digerente, agli occhi
STERLIZIA vomito, dolori addominali, crampi; tremori, disturbi gastrointestinali, neurologici e al cuore
STRAMONIO convulsioni
TASSO vomito, dolori addominali, diarrea
VISCHIO problemi gastroenterici e cardiaci, atassia, dispnea, convulsioni, collasso e morte
VITE AMERICANA pericolose infiammazioni e gonfiori alla lingua e alle labbra: potrebbe essere necessaria una tracheotomia d'urgenza

Altra regola che può essere utile da tenere presente per le piante non citate, o per i più inesperti a riconoscere le piante, è evitare di far avvicinare il gatto a tutte quelle piante con lattice o linfa verde o colorata e a quelle notoriamente velenose anche per gli esseri umani!
Fate attenzione anche a tutte quelle con spine o foglie molto appuntite, che sebbene non siano tossiche, sono potenzialmente pericolose per gli occhi e il muso degli animali domestici se ci si avvicinano senza cautela.


Per evitare problemi di ingestione fortuita, è meglio collocare le piante incriminate lontano dallo spazio d’azione del gatto, eventualmente su mensole alte o in un luogo ad esse dedicato, tenendo conto che hanno comunque bisogno di luce e acqua.


Per farvi stare più tranquilli mi sento di precisare che i micioni sono molto meno spericolati di quanto si creda. 
A meno che non siano cuccioli inesperti o abbiano problemi di olfatto, solitamente rifuggono d'istinto le piante velenose, e mangiava solo quelle che non gli fanno male.
Ho riscontrato questo comportamento anche nel mio giardino, dove almeno la metà delle piante che coltivo compaiono nell'elenco delle tossiche; in dieci anni di esperienza non mi è mai capitato di vedere o sentir dire che qualche gatto del quartiere (e sono tanti) abbia mai avuto problemi di avvelenamento da ingestioni di parti di piante nei paraggi.
Anche Penny, la selvaggia gatta di mia mamma, che vedete nella prima foto mentre annusa l'abelia, pur gironzolando tutto il giorno in esplorazione nel giardino, non ha mai mangiato nessuna parte di pianta che l'abbia fatta stare male, se non la comune erba, che normalmente i gatti utilizzano per spurgarsi dal pelo.