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martedì 10 luglio 2012

I giardini di Alcatraz

Per chi ha in programma una vacanza sulla costa Ovest degli Stati Uniti e ama i giardini come li amo io, suggerisco di visitare "The Rock", l'isola di Alcatraz, che da pochi anni è diventata un giardino sostenibile ora con annesso parco fotovoltaico.

La leggendaria prigione, chiusa dal 1963, è situata sull'omonima isola nella Baia di San Francisco, deve la sua fama a numerosi film e ha ospitato criminali famosi, come Al Capone.
Da parecchi anni è diventata un'attrazione turistica visitata da oltre un milione di visitatori all'anno, ma oltre ad essere un museo con esposizione permanente che racconta la storia del carcere, ora è anche un progetto ambientale con piscine d'acqua salata e splendidi giardini.

Il progetto denominato “Historic Gardens of Alcatraz” si è occupato del ripristino dei vecchi giardini.
Il National Park Service ha finanziato l'installazione di 1360 moduli solari in grado di fornire dal 40% al 60% dell'energia elettrica dell'isola, permettendo un notevole risparmio in termini ambientali ed economici e la dismissione dei generatori diesel ancora presenti.

L'obiettivo a lungo termine è rendere Alcatraz completamente sostenibile, utilizzando il 100% di fonti rinnovabili.
L'isola è anche un'oasi naturale per gli uccelli migratori che l'hanno scelta come dimora.
I gabbiani sono parte integrante del paesaggio!

 
  

 
L'isola è aperta al pubblico tutti i giorni tutto l'anno ad eccezione di Natale e Capodanno.
Il periodo migliore per visitare i giardini di Alcatraz però è la primavera, per le molteplici fioriture, o comunque da gennaio a settembre, vista l'imprevedibilità del tempo.
Le visite guidate sono gratuite e per chi volesse visitare i giardini senza guida è disponibile una brochure illustrativa alla banchina di attracco dell’isola.
La partenza dei traghetti da San Francisco è dal Pier 33.





Le visite guidate conducono attraverso tutti i giardini restaurati e la Terrazza delle Rose; i turisti potranno esplorare qui 5 aree diverse del giardino, recuperate da quelle curate a suo tempo dagli ospiti del penitenziario, fino alla chiusura nel 1963. 



Dopo la chiusura del carcere i giardini sono stati abbandonati per circa 40 anni, lasciando le piante senza cure costanti.
Le piante che non erano in grado di sopravvivere senza manutenzione e irrigazione sono scomparse, mentre altri tipi si sono diffuse selvaggiamente, come l'edere, le more, il fico e i caprifogli; i nasturzi hanno invaso molte zone del giardino e la vite è diventata alta 10 metri.
Nonostante il lungo periodo di abbandono sono sopravvissute circa 15 specie di rose.



L'isola era abitata già dalla metà del 1800, quando fu utilizzata come fortezza militare e dal 1861 divenne una prigione militare.
Nel tentativo di rendere la brulla isola più vivibile, l'esercito ha importato terreno per creare giardini in stile vittoriano adiacenti alla cittadella.
Nel 1920 i prigionieri hanno piantato centinaia di alberi e arbusti e diversi chili di semi.
Successivamente sono stati aggiunti un giardino di rose, una serra, un capanno degli attrezzi.
Dal 1969 al 1971, i nativi americani occuparono il sito abbandonato. Nel 1972 l'isola è diventata parte del Golden Gate Recreation Area

Per più di un secolo, i giardini hanno rappresentato una parte importante della vita quotidiana per gli ufficiali, le famiglie, e i prigionieri confinati su Alcatraz per forza o per dovere.

I caratteristici elementi strutturali dei giardini compresi i muri di sostegno, le scale, le ringhiere sono stati notevolmente deteriorati dalle infestanti e prima dell'intervento di recupero rischiavano di andare perduti. 
Nel 2003, il Conservancy Garden, il Golden Gate National Parks Conservancy, e il National Park Service, hanno iniziato una collaborazione per il recupero dei giardini.
Dopo aver predisposto un inventario completo, che documenta la storia dei giardini dell'isola, la squadra ha preparato i piani di conservazione per cinque zone diverse del grande giardino.
Oggi i giardini storici sono curati da giardinieri volontari.

I visitatori troveranno un paesaggio ricco di profumate rose antiche, fichi, bulbi, piante grasse, e altre coltivazioni a bassa manutenzione adeguate alle condizioni climatiche e alle esigenze ambientali di oggi.
Le piante sostitutive sono simili per tipologia, forma, portamento e colore alle piante delle foto storiche.




Per ulteriori informazioni su orari, prezzi, parcheggi, e per acquistare i biglietti in anticipo  e per conoscere meglio la storia di Alcatraz e dei giardini, si consiglia di visitare il dettagliato sito alcatrazgardens.org




11 commenti:

  1. Bellissimo non sapevo assolutamente di questa cosa!
    Si potrebbe fare un giro nel weekend... ehm... MAGARI!
    Però dato che S.Francisco è una meta sicura di un mio futuro viaggio negli States i giardini di Alcatraz sono una tappa da non perdere.. a noi piace da matti girare i giardini botanici!
    Grazie per la segnalazione!

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    1. Anche noi prima o poi ci andremo...
      Dev'essere davvero bellissimo il contrasto tra la vecchia struttura ed i giardini rigogliosi!
      Grazie del commento entusiasta Laura.
      Un abbraccio.

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  2. Cara Ilaria grazie per averci mostrato questo meraviglioso progetto. Peccato per me non riesco ancora a pensare di dover fare un viaggio così lungo. Anche se l'isola ricorda purtroppo un carcere duro, sono riusciti a stravolgerla e grazie alle foto che ci hai mostrato è molto invitante andarci. Chissà perchè gli altri sono più bravi di noi a valorizzare i loro beni? Baci a presto

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  3. Bellissimo, tra l'altro non mi sembra che nel famoso film Fuga da Alcatraz si sia mai accennato al lavoro dei prigionieri nei giardini.

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  4. Questo articolo casca proprio a fagiuolo, direi! Lo dico subito ad Andrea, bisogna assolutamente che lo inseriamo nel programma per la vacanza di settembre nei parchi USA West ... Mi hai fatto vedere le prigioni di Alcatraz sotto una luce diversa! Pier 33, aspettaci, stiamo arrivandooooo!!!

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    1. Che invidia però!
      Vorrà dire che quando tornate ci farete un bel resoconto e pubblicherò qualche vostra foto...
      Grazie a tutte per i commenti.

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  5. dovremmo imparare a valorizzare i nostri tesori come fanno gli altri con le piccole cose. L'America, in generale, non è una meta nel mirino, ma se mai un giorno passerò da quelle parti come non andare a dare un'occhiata?
    a presto

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  6. Ormai è ufficiale!!!! Rimango sempre incantata dai tuoi meravigliosi post! Tra l'altro, la commistione di "storia e immagine" mi ha catapultata nel mondo che descrivi con una tale vivezza che con notevole difficoltà me ne sono discostata. La mia mente ha viaggiato per un bel pò di ore...Complimenti!!!! Tina.

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    1. Ma che carina che sei!
      Mi fa molto piacere sapere che apprezzi così tanto i miei post.
      Grazie di cuore davvero!!!

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  7. Trovo straordinario come la natura riesca a rendere bello anche qualcosa di davvero brutto, e non mi riferisco solo alla prigione di Alcatraz naturalmente, ma più in generale a qualsiasi luogo, basti solo pensare alle "incursioni" di Gerrilla Gardening.
    Iniziative come queste per valorizzare i luoghi in disuso dovrebbero fare riflettere tanti [che purtroppo ancora non lo fanno o pensano alla cosa con superficialità] sull'importanza della preservazione dell'ambiente.

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    1. Ammiro tantissimo i guerrilla gardeners e prima o poi ci dedicherò un post..
      Il mio intento con questo blog è anche riuscire a sensibilizzare le persone più superficiali al rispetto e alla preservazione dell'ambiente in cui viviamo. So che è un'utopia ma è un inizio...forse a qualcuno o a qualcosa servirà.
      Grazie di leggermi sempre.

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Sarò felice di leggere e replicare quando possibile tutti i vostri commenti!