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mercoledì 30 ottobre 2013

La prima città commestibile



A Todmorten, piccolo borgo dello Yorkshire,
a 350 km a nord di Londra che conta 14 mila abitanti, ogni angolo verde è commestibile. 
Si coltivano ortaggi nelle aiuole pubbliche, nel cortile dei pompieri, alla stazione dei treni e perfino al cimitero.

  
In ogni scuola della cittadina c'è un orto e c'è chi insegna ai ragazzi come gestirlo.
Nel parcheggio di un discount sono stati piantati dei ciliegi che si aggiungono agli altri 1000 alberi da frutto lungo le strade dalle città.
Un giardino delle aromatiche si trova nel parcheggio del Centro Medico. 
Chiunque abbia a disposizione un giardino coltiva il proprio orto, ma anche chi ha solo balconi e terrazzi si adopera per ottenere vegetali commestibili in ogni stagione.


L’iniziativa dal nome “Incredible edible" (letteralmente: incredibilmente commestibile) è nata dall'idea di una sensibile signora residente in città, Pam Warhurst, attivista ambientale, che nel 2007 si spaventò ascoltando l'elenco dei rischi ambientali ad una conferenza sul cambiamento climatico.
Una volta tornata a casa ne parlò con un'amica ed insieme si misero subito al lavoro per fare qualcosa di utile.

Così iniziarono a piantare degli ortaggi nei propri giardini, posizionando un cartello con la scritta "Servitevi".


Nel giro di poco tempo, molti concittadini imitarono le due gentili signore, tanto aiuole di erbe aromatiche e ortaggi cominciarono a spuntare in tutta la città. 
Nel 2011 a Todmorden c'erano già 70 aree verdi trasformate in orti urbani.


La brillante iniziativa funziona grazie ai volenterosi abitanti della città che coltivano, annaffiano, concimano e strappano le erbacce nel loro tempo libero.
Inoltre in città si tengono lezioni su come raccogliere e conservare frutta e verdura, come farsi il pane in casa, ecc., in modo che ognuno possa essere autonomo; il college offre corsi specifici di orticoltura per formare i giovani.
 


Nell'ultimo periodo alle verdure sono state aggiunte le galline che razzolano felici in diversi cortili, mettendo ogni giorno a disposizione uova fresche per chi ne ha bisogno.
Infatti tutti i residenti sono liberi di raccogliere i frutti del lavoro collettivo. 
Nessuno ne spreca, nessuno ne prende più della quantità necessaria, tutti rispettano il lavoro degli altri.

 



Gli abitanti di Todmorden potrebbero diventare la prima città inglese autosufficiente dal punto di vista alimentare; è un obbiettivo che sperano di raggiungere entro il 2018.
Il progetto ha radicalmente trasformato la cittadina inglese, da zona conosciuta per i tanti campi da golf a
 città sostenibile.
 
I ristoranti della zona preparano cibo con materie prime a km zero, incrementando così in breve tempo i propri guadagni. 
Inoltre è aumentato il turismo grazie all'Incredible Edible Green Route, un percorso lungo i giardini espositivi della città attraverso i siti amici delle api, le aiuole commestibili e la strada dell'impollinazione.

Incredible edible (incredible-edible-todmorden.co.uk) è diventato un marchio di fabbrica replicabile.
Diverse altre cittadine del Regno Unito stanno cominciando a sperimentare progetti di questo tipo, ma anche in Germania, Spagna, Canada e Hong Kong è nato un forte interesse.
A studiare il modello di Todmorten sono venuti dall'Università Svedese di Scienze Agricole.

Mi pare un’iniziativa davvero molto lodevole, che promuove l'autosufficienza, la condivisione e la solidarietà tra le persone, inoltre è un modo per risparmiare, mangiare sempre prodotti freschi e smettere di importare dalle altre nazioni!

Sarebbe bello imitare il modello di città commestibili anche in Italia, non credete?
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10 commenti:

  1. magari in una Italia senza Italiani .... forse

    da me a Genova vandalizzano tutto, anche i fiori nella aioletta sotto casa sto cercando di addottare: strappanmo le piante e ci fanno defecare i cani (così evitano di raccogliere le cacche....lavoro che lasciano allo scemo di turno che cerca di farci crescere qualcosa .... )

    ma vedo che è il destino di tutte le aiole della città, pubbliche ed "addottate" , ci buttano ogni genere di zozzura, anche se lì davanti c'è il cestino dei rifiuti ...rigorosamente vuoto.

    non siamo in Svizzera nè in Inghilterra, ma nel "bel paese di chi se ne frega"

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  2. Grazie! Che bella notizia! Grazie molte ..... fanno bene al cuore ed all'anima queste notizie! Un caro saluto dalla Costa Rica! :) cinzia

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  3. E brava la sciüra che ha avuto questa brillante idea!! Geniale oserei dire... nella sua semplicità. Poi oltre ad aiutare l'ambiente; anche i portafogli dei concittadini tirano un sospiro di sollievo. Quanto alla sua realizzazione qui da noi in Italia... ho un pò di dubbi: forse non abbiamo ancora abbastanza coscienza. Ma magari mi sbaglio. Ciao

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  4. Anni fa piantai nel prato del cimitero un centinaio di narcisi che avevo avanzato dai trapianti, ebbene appena fiorirono li estirparono tutti.

    Direi però che mi fa un po' impressione il cibo coltivato sulle tombe...

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  5. in effetti la cosa è un po' esasperata. eppure sarebbe molto bello, ma non c'è la stessa cultura in Italia vince il più "furbo", che raccoglie le fatiche degli altri per rivenderle ed intascarsi i soldi ... quanti esempi in politica...

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  6. È davvero un raggio di sole questa cittadina, vero? Anche io ne avevo scritto un post mesi fa, dopo aver appreso l'esistenza di questo fantastico posto!

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  7. Ma allora il paradiso esiste davvero!!!

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  8. Grazie a tutti degli entusiasti commenti ragazzi!
    In Italia ovviamente è un'utopia, ma basterebbe se l'idea si diffondesse nei paesi piccoli...e magari poco inquinati...
    Il Regno Unito in queste cose è molto, molto avanti!
    A presto cari lettori.

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  9. Ogni tanto si leggono cose davvero belle, cose che mi fanno tornare ad avere fiducia nel genere umano!

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